Pubblicato il: 25/09/2019 alle 10:13
Peppe Lucchese si dimette da vicesegretario provinciale del Partito Democratico e aderisce a Italia Viva. A comunicarlo al segretario Peppe Gallè, lo stesso Lucchese che su Facebook motiva le ragioni della sua adesione citando una frase di Gianni Rodari. Di seguito quanto scritto sulla sua pagina Facebook
“Bambini imparate a fare le cose difficili”
Chi di noi ha avuto un’infanzia scandita dalla penna di Gianni Rodari ha imparato che dietro ogni bizzarra, visionaria storiella si cela la chiave che può rivelarti un pezzetto di realtà. E ha imparato anche che con la fantasia si può rendere il mondo un posto migliore, con le bugie no, mai.
“È difficile fare le cose difficili” scriveva Rodari, e non c’è nulla di più vero. “Bambini imparate a fare le cose difficili” aggiungeva, e non c’è nulla di più rivoluzionario.
È forse facile parlare adesso di speranza e coraggio in un Paese ostaggio della paura e della rassegnazione? È facile scommettere su un futuro ignoto e tutto da scoprire mentre il passato e il presente sono così comodi, familiari, rassicuranti? È forse facile “A”rdire in un contesto che ti ha abituato solo a “O”rdire?
È difficile fare le cose difficili, ma se credi in ciò che stai facendo, vale sempre la pena provarci.
Ai Compagni di una vita, a chi c’è sempre stato e a chi è appena arrivato, rivolgo il mio sincero grazie: aver lottato al vostro fianco è stato finora il mio più grande onore, rincontrarvi lungo la strada sarà da oggi il mio più fervido desiderio.
Per me inizia una nuova, appassionante sfida. Porto con me le mie idee, la mia storia, i miei valori e pure la mia playlist musicale, tutto ciò che sono e non rinnegherò mai. Nella nuova casa ritrovo amici e persone straordinarie, riformisti irriducibili e affamati di futuro, donne e uomini che conosco da sempre e tanti, tantissimi altri che non vedo l’ora di incontrare.
Proveremo ad essere “bambini che hanno imparato a fare le cose difficili” come “cantare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi” per dirla alla Rodari, e allora forse riusciremo a dimostrare che la Politica, se al centro del suo agire riesce a mettere il coraggio e non la paura, la speranza e non la rabbia, le persone e non le correnti, può essere ancora il più formidabile e straordinario strumento di cambiamento nelle mani dell’umanità.