Pubblicato il: 11/07/2024 alle 16:06
Apocalittica è sembrata, per lunghi tratti, l’atmosfera dell’insediamento del Consiglio Comunale neoeletto. Il Sindaco, assiso sul trono e chiuso nel suo guscio di solitudine, è parso ricordare certi personaggi shakespeariani trascinati dal corso degli eventi verso soluzioni tragiche, piuttosto che adatti a governare la disgregazione del potere e, dunque, dell’autonomia politica.
Passa, perciò, tra gli applausi di una maggioranza, sempre più preda di bizzarre convulsioni di dominio, la solita formula medievale delle destre: tanti i vassalli, uno il feudatario. Per dirla con Gramsci, ora la città di Caltanissetta ha il suo «cesarismo senza Cesare».
Infatti, tra le due ali del Consiglio Comunale, la maggioranza e la minoranza hanno già trovato l’equilibrio di classe, sorvolando sulle conseguenze di un’amministrazione politicamente già debole e sconfessata, a danno di una città scollegata con il disagio dei suoi abitanti e con il suo diritto ad avere una qualità della vita migliore.
Soprattutto, nella minoranza, che appena ieri si è insediata in seno al Consiglio Comunale, è l’elemento della restaurazione che ha prevalso. Dell’immane impeto rivoluzionario, che ha accompagnato l’ascesa di quella che doveva essere la classe dirigente del rinnovamento, non resta che un’ombra calpestata dalla sciatteria della maggioranza.
Pertanto, ci interroghiamo sulla compattezza politica della minoranza, che già ieri ha mostrato una remissività nel sottolineare le contraddizioni interne della maggioranza.
Sarebbe stato più opportuno, a nostro giudizio, che la minoranza mettesse, fin da subito, al centro del dibattito la disperazione dei cittadini, i cui diritti sono continuamente lesi da una costante politica dei disservizi.
Evidentemente la minoranza pensa ancora di essere in campagna elettorale, se la qualità degli interventi si è arenata tra le sabbie del livore. Che la destra attuerà ogni mezzo per portare a compimento la legislatura non ci meravigliamo e il processo di elezione del Presidente del Consiglio Comunale ne è stata una limpida dimostrazione.
Piuttosto ci chiediamo se la minoranza, coesa nei suoi schieramenti costitutivi, avesse mai solleticato l’idea di presentare un suo candidato di bandiera alla Presidenza del Consiglio, per scompaginare non solo il fronte della maggioranza, prona ai giochi di potere di eminenze occulte, ma anche per sortire la conseguenza di porre un blocco autorevole alle destre.
Raccogliamo la considerazione ultima che la minoranza abbia sollevato immediatamente bandiera bianca, limitandosi al ruolo di spettatrice di fronte ai battitori liberi della maggioranza.
Ci appelliamo, pertanto, a tutte le componenti della minoranza, che si riconoscono nei valori della sinistra, perché esse possano ritrovare quella postura morale in grado di produrre una solida unità contro il tentativo delle destre di mortificare una città già gravemente ferita e per un progetto di governo coraggioso, autentico e avanzato a beneficio di tutti gli abitanti.
La segreteria politica del Circolo di Sinistra Italiana di Caltanissetta