Pubblicato il: 23/09/2014 alle 14:43
Bandiere e braccia incrociate oggi davanti la Prefettura di Caltanissetta, che ha fatto da sfondo alla protesta delle guardie giurate della società di vigilanza Ksm, che contestualmente hanno svolto un sit-in di protesta anche davanti le Prfetture di Enna e Agrigento. Una mobilitazione massiccia da parte dei metronotte per rivendicare in primis il pagamento degli stipendi arretrati. Una preoccupazione che i lavoratori della ditta hanno manifestato al vice prefetto Domenico Fichera, che li ha incontrati insieme al segretario generale Uiltucs Michelangelo Mazzola promotore della mobilitazione sindacale che ha coinvolto i vigilantes di Caltanissetta e in servizio a Gela. Il funzionario prefettizio ha ascoltato le istanze dei lavoratori, assicurando che investirà della problematica il vice prefetto Licia Messina per avviare un tavolo tecnico con gli enti pubblici in credito con la Ksm. Contestualmente, il sindacato ha chiesto di attivare l'osservatorio provinciale di vigilanza privata perché faccia chiarezza su alcuni aspetti relative all'aggiudicazione delel gare d'appalto da parte di altre società.
Sì, perché Michelangelo Mazzola nei giorni scorsi ha diffuso un documento per denunciare “le problematiche legate ai reiterati ritardi nei pagamenti delle retribuzioni e del paventato rischio di perdere posti di lavoro, per la drammatica situazione che sta attraversando il settore, causata da una distorta interpretazione, di certi Istituti di Vigilanza, che con fare arrogante, sfuggono alle regole stabilite dal CCNL di settore, sui cambi di appalto, nonché dalle previsioni dei capitolati di appalto che le committenti, siano esse pubbliche o private, per l’aggiudicazione degli appalti non inseriscono la clausola del rispetto di quanto previsto dalle tabelle emanate dal Ministero delle lavoro, sul costo medio orario dei lavoratori del settore, aggiudicando appalti per importi inferiori al costo orario – aggiunge Michelangelo Mazzola -. Inoltre, dopo avere avuto, insieme ad una rappresentanza di lavoratori, un incontro interlocutorio, tenutosi lo scorso 3 Settembre con un delegato della Società, nel corso del quale, è stato richiesto di fissare, se pur in ritardo, una data certa per il pagamento delle retribuzioni, si è appreso, dallo stesso, che non era possibile stabilire per l’Istituto alcuna data, in quanto l’Istituto stesso, non ha certezze sul rientro dell’enorme credito accumulato, nei confronti delle Pubblica amministrazione delle tre Province, che ammonta a più 5 milioni di euro. Tuttavia, attese tutte le argomentazioni, dell’Istituto di Vigilanza, non giustificano i reiterati ritardi per il pagamento delle retribuzioni, ai lavoratori interessati, i quali hanno e prestano la loro opera ordinariamente ed ininterrottamente”.