Pubblicato il: 03/07/2024 alle 14:59
Nel novembre del 2020 due cacciatori (padre e figlio) di Acquaviva Platani (CL) erano stati sorpresi dalle Guardie venatorie del WWF a caccia di conigli, con una muta di 9 cani tutti senza microchip e non in regola con l'anagrafe canina; al controllo i due esibirono il carniere costituito da due esemplari appena uccisi. Poiche' il mese precedente il TAR (Tribunale amministrativo regionale) – accogliendo il ricorso di WWF ed altreAssociazioni ambientaliste – aveva sospeso il Calendario venatorio nella parte in cui autorizzava proprio la caccia al coniglio selvatico, per i due scatta' immediatamente la denuncia per ”abbattimento di mammiferi nei cui confronti la caccia non e' consentita” ai sensi dell'art. 30 della Legge sulla caccia n. 157 del 1992: le Guardie WWF deferirono all'Autorita' giudiziaria i due cacciatori ed i Carabinieri di Mussomeli (CL) – intervenuti in supporto agli agenti WWF – sequestrarono le loro armi.
Adesso il Tribunale di Caltanissetta (Giudice monocratico dott.ssa Lorena Santacroce), con sentenza n. 474/24 depositata pochi giorni fa, ha condannato i due cacciatori ad un'ammenda di 1200 euro ciascuno,
oltre al pagamento delle spese legali sostenute dalla parte civile – l'Associazione WWF Sicilia Centrale – che dovra' anche essere risarcita per il danno morale cagionato dall'illecita uccisione di fauna selvatica.
«Il giudice ha riconosciuto la responsabilità dei due cacciatori in quanto il divieto di caccia al coniglio – prima stabilito dal TAR e poi recepito dalla Regione con apposito decreto assessoriale di sospensione del calendario venatorio – era stato ampiamente divulgato dagli organi di informazione e riportato sui siti web specializzati – commenta l'avv. Salvatore Patrì, legale del WWF – oltre ad essere ufficialmente pubblicato sul portale dell'Assessorato all'agricoltura. Il Tribunale, in particolare, non ha riconosciuto la scriminante della
‘buona fede' invocata dagli imputati perche', essendo cacciatori, non potevano ignorare l'esistenza dei provvedimenti giurisdizionali ed amministrativi che avevano sospeso la caccia al coniglio. E' stato
dunque riconosciuto il principio, gia' confermato dalla Corte di Cassazione, del ‘dovere di informazione' a cui il cacciatore e' tenuto in quanto esercita un'attivita' normativamente disciplinata e condizionata dal rilascio di un'autorizzazione e non puo', pertanto, invocare l'ignoranza scusabile della norma penale».
«Siamo molto soddisfatti per questa affermazione della giustizia in un settore – quello venatorio – che in Sicilia e nel Nisseno e' pesantemente condizionato da ampie sacche di illegalita' – dichiara Ennio Bonfanti, coordinatore regionale della Vigilanza WWF e Presidente di WWF Sicilia Centrale – che minacciano il patrimonio collettivo della fauna e della biodiversita'. Nella nostra regione la caccia di frodo e' una vera e propria calamita': tutto l'anno i bracconieri possono contare su una quasi totale assenza di controllo del territorio. Spesso le nostre Guardie volontarie si trovano a dover fronteggiare personaggi spavaldi e arroganti che non hanno alcuna paura di violare apertamente le leggi venatorie, le cui sanzioni sono
blande e prive di effetto deterrente. Le Guardie volontarie del WWF scelgono per vocazione, passione e senso civico di difendere in prima persona la natura e l'ambiente contribuendo, cosi', a custodire il Bene Comune Natura ed a presidiare il territorio contro i numerosi e variegati reati ambientali (bracconaggio, pesca di frodo, discariche e cave illegali, incendi, inquinamento, abusivismo edilizio, maltrattamento e abbandono di animali ecc.). Purtroppo – rileva amaramente Bonfanti – questo nostro lavoro non sempre e' apprezzato e, viceversa, spesso e' persino ostacolato da talune istituzioni ed organismi pubblici, che provano in tutti i modi a mettere il bastone tra le ruote ai nostri agenti per boicottarne l'attivita' operativa».
Le Guardie WWF sono una squadra di ‘guardiani del territorio' che dedicano la loro passione e il loro impegno alla tutela della natura e alla lotta contro l’illegalita' ambientale, rappresentando l’attivismo
ambientalista piu' impavido e temerario. Questa sentenza riconosce il prezioso contributo in difesa degli animali e per la legalita' delle Guardie WWF del Nucleo provinciale di Caltanissetta: «spesso la costante ed attenta attivita' di vigilanza e controllo del territorio porta le Guardie ad operare in zone remote delle campagne del Nisseno, dove il WWF rappresenta l'unica presenza tangibile in termini di prevenzione e contrasto ai vari illeciti contro la natura e la fauna – conclude Ennio Bonfanti -, svolgendo un importantissimo – e talvolta rischioso – presidio di legalita' ambientale in nome e per conto dello Stato. Chiunque volesse aiutare il WWF in queste attivita' oppure segnalare illeciti alle Guardie volontarie, potra' contattarci all'email guardiewwf.caltanissetta@ gmail.com».