Pubblicato il: 04/05/2014 alle 09:36
Quello che non volevamo accadesse, alla fine, purtroppo è successo. Con la campagna elettorale entrata nel vivo dopo l'ufficializzazione di candidati a sindaco e consiglieri comunali, a Caltanissetta spuntano i primi manifesti abusivi. Già, l'affissione selvaggia ormai è iniziata e senza freni inibitori da parte delle squadre di attacchini delegati tanto dai candidati a sindaco – e non sono tutti va precisato – quanto dagli aspiranti consiglieri. Così da alcune ore è comparso il volto di un candidato a sindaco su cabine telefoniche ed elettriche, sulla cancellata d'ingresso alla curva dello stadio Palmintelli, sui muretti più a vista della città, persino sui cassonetti della raccolta indumenti.
Il degrado visivo è appena iniziato e non è certo un'ottima partenza soprattutto se nelle intenzioni dei programmi di chi è chiamato a governare Caltanissetta v'è il decoro degli spazi urbani e il rispetto delle regole. I cittadini possono buttare lo sguardo qua e là per rendersene conto. Allora vogliamo ritenere il candidato inconsapevole della selvaggia azione di attacchinaggio da parte dei “manovali” del manifesto spasmodicamente a caccia di un punto visibile per esibire la faccia del “concorrente”, ma certamente non giustifichiamo né l'affissione abusiva né tantomeno quella arbitraria e barbara. Ci aspettiamo un segnale forte da parte del candidato e che – con lo stesso tempismo con i quali sono stati incollati – spariscano dalla circolazione i manifesti che impazzano ovunque. Speriamo che tutti, aspiranti sindaco e consiglieri, si attengano a questo dogma da qui alla fine delle elezioni. Qualcuno è già scivolato sulla classica buccia di banana, ma ha tempo per rialzarsi e chiedere scusa per avere offerto – anche a sua insaputa – questo scempio formato manifesto.