Di seguito un comunicato stampa inviato dai consiglieri comunali di opposizione della commissione Cultura, Alessandro Maira, Guido Del Popolo e Gianluca Bruzzaniti:
“Teatro stracolmo ieri mattina per l’attesissima presentazione della nuova stagione del maestro Moni Ovadia”
Questo è ciò che da consiglieri e cittadini di Caltanissetta avremmo voluto quantomeno leggere nei vari articoli della stampa, (ed in quel caso saremmo stati anche lieti di plaudire), ma purtroppo non è quello che è avvenuto…La triste realtà è che il Teatro era quasi del tutto vuoto, tanto che la voce del Maestro Ovadia echeggiava all’interno del Teatro nella quasi totale assenza degli organi di stampa e nell’imbarazzo generale delle poche autorità comunali presenti e dei pochi curiosi recatisi in Teatro.
Nulla di personale nei confronti del Maestro Ovadia la cui unica colpa, ad avviso di chi scrive, è quella di aver creduto in una Amministrazione che della cultura teatrale avrebbe fatto il suo cavallo di battaglia contro l'oblio ed il torpore di una Città morente, (come qualcuno ultimamente ha affermato), utilizzandola come baluardo per finalmente liberarCI, a detta Loro, dalla morsa del pericolosissimo gruppo dei “teatrinari”, e Noi lo diciamo con favore e simpatia per i Nostri attori e le Nostre compagnie che, magari sfruttando qualche errore, alcuni degli amministratori comunali hanno deciso di cancellare dalla storia teatrale della Nostra Città.
Tutto questo Non è giusto e sentiamo fortemente il dovere di impedirlo.
Se qualcuno di loro ha sbagliato è giusto che si rimedi e che si pongano le condizioni per evitare altri errori in futuro, ma certamente non serve, è inutile ed è nocivo, affrontare l’errore di qualcuno colpendo tutti e principalmente la Città.
Nessuno di noi intende disimpegnarsi dall’attività culturale ma, non vivendo sulla luna, riteniamo che sarebbe stato più opportuno operare guardando a soluzioni meno onerose ma di altrettanto successo e di più ampio riscontro, così coinvolgendo seriamente e concretamente le maestranze locali e l’intera cittadinanza, e non solo i pochi spettatori di nicchia, ed evitando di impegnare 72.000,00 mila euro per una impopolare stagione teatrale.
Tanto ha speso la Amministrazione nella scorsa stagione teatrale, a fronte dell'impegno di spesa iniziale di 110.000,00 mila euro e del modesto introito di 38.000,00 mila euro tra abbonamenti e biglietti venduti, e tanto, ancora,vorrebbe nuovamente impegnare per la nuova stagione teatrale 2016-2017.
Ci sarebbe da chiedersi per quale ragione l’Amministrazione si sia intestardita, pur in presenza di altre due rassegne teatrali di tutto rispetto (che nella sola prima serata, per il pubblico accorso, hanno rischiato di eguagliare l’intera passata stagione teatrale comunale),ad impegnarenuovamente la macchina comunale, peraltro in assenza del bilancio di previsione 2016 non ancora portato al vaglio del Consiglio Comunale e non approvato nemmeno in Giunta, su una spesa di 110.000,00 mila euro, (oltre tutti i rimborsi), che, seppur finalizzata alla cultura, risulterà, purtroppo, ed ancora una volta, un inutile ed ulteriore sperpero di denaro pubblico.
Incomprensibili le parole ultimamente utilizzate dal Nostro assessore nel tentativo, mal riuscito, di giustificare tale scelta: “Ovadia rientra nel progetto di rinascita della Città, Città che in caso contrario è destinata a morire”
Ma ritiene veramente l’Amministrazione che il destino di una Città, il risollevamento e la rinascita possano passare da una rassegna teatrale?
Francamente stentiamo a capire in che modo ciò possa avvenire, e ci chiediamo: ma Moni Ovadia aiuterà i disoccupati a trovare lavoro? Ma Moni Ovadia aiuterà i commercianti a non chiudere bottega? Ma Moni Ovadia aiuterà gli sfrattati a non perdere la propria casa, la propria dignità, le proprie aspettative ed i propri sogni?
In che modo il Maestro Ovadia fermerà il degrado e la povertà che ha colpito la Città in questi ultimi anni?
Forse è vero, la Città è gravemente malata e forse anche destinata a morire, ma per salvarla non occorrono di certo cure palliative operate con accanimento terapeutico da persone che più che amministratori sembrano la parodia di una “Vanni Marchi” nostrana, ma attraverso un serio e concretoprogetto di rinascita che tenga conto delle vere esigenze e dei reali bisogni dei Città.