Pubblicato il: 09/08/2019 alle 18:50
Le avevano detto che dopo il cesareo di tre anni prima non avrebbe potuto partorire con un parto naturale e, invece, ha lottato con tutte le sue forze e alla fine è uscita dalla sala parto, al termine di un travaglio perfetto, con la sua bimba in braccio. La coraggiosa protagonista di questa storia a lieto fine si chiama Sefora Averna, nissena, 25 anni, e già tre anni prima aveva dato alla luce la piccola Celine. Allora il parto cesareo fu un trauma, con diverse complicazioni che le fecero vivere i giorni dopo la nascita della sua bimba senza la giusta serenità. “Il secondo parto per me doveva essere naturale, la maggior parte dei ginecologi mi sconsigliavano il Vbac, un acronimo che indica il parto naturale dopo il cesareo. Poi – racconta Sefora Averna – ho contattato il ginecologo Giuseppe Guarnuto di Palermo che mi ha detto che si poteva fare ma avrei dovuto trasferirmi a Palermo nelle ultime settimane prima del parto e non ne avevo la possibilità. Nel frattempo scrissi il mio problema su un gruppo facebook e una ostetrica del Sant’Elia, Alessia Saija, mi disse che nel nostro ospedale parti come questi si facevano eccome e quindi mi invogliò a continuare su questa strada. L’ostetrica palermitana Sonia Levantino mi disse di affidarmi al suo collega nisseno Alessandro Cortese. E’ grazie a lui se il mio travaglio è stato uno dei momenti più belli ed emozionanti della mia vita. Poco tempo prima avevo fatto un’ecografia e mi avevano detto che la bimba stava crescendo benissimo e ora era arrivato il mio momento. Con Alessandro Cortese ho affrontato il mio travaglio in casa, insieme a mia mamma, mia sorella e mio marito Cristian Marotta che mi è stato sempre vicino. Arrivata ai 4 centimetri di dilatazione, alle 3 di notte, mi sono recata all’ospedale Sant’Elia. Qui ho trovato la dottoressa Adriana Scozzaro, che mi visita e constata che sono a 6 centimetri di dilatazione. Così insieme a lei, all’ostetrica Alessia Saija, e al mio ostetrico Alessandro Cortese ho partorito alle 5.35 del 6 agosto. Con la mia piccola Alysia tra le braccia, una bellissima bimba di 3 chili, sono uscita dalla sala parto, con le mie gambe, tra la gioia dei miei familiari. Devo anche dire che mentre da qualcuno nei mesi prima mi sono sentita dire frasi come ‘vuoi fare l’eroe’, il primario del reparto Lillo Salvaggio mi aveva, al contrario, incoraggiata dicendomi che tutto sarebbe andato per il meglio”.