Pubblicato il: 27/09/2014 alle 10:26
Pestato a sangue da un gruppo di ragazzi, sotto lo sguardo indifferente di decine di persone. Nessuno li ha divisi, nessuno s'è messo in mezzo, nessuno ha pensato di soccorrere quel ragazzo massacrato di botte davanti una delle strade più trafficate della città, lasciato inerme davanti al cancello d'ingresso dell'Istituto Alberghiero “Senatore Di Rocco” di via Leone XIII. Pensare che l'indifferenza sia un malcostume di chi vive nelle metropoli, sbaglia. Accade anche a Caltanissetta, è successo oggi in un orario di punta, impossibile che quella scena non sia stata notata nella frenesia quotidiana. Ed è il padre del ragazzo pestato a denunciare con amarezza e sdegno a SEGUONEWS questo episodio assai mortificante per chi ha visto, ma ha tirato dritto. Per chi ha preferito girarsi dall'altra parte piuttosto che aiutare il figlio in difficoltà, il volto imberbe trasformato in una maschera di sangue.
Sono quasi le otto del mattino, Marco – il nome è di fantasia – ha 16 anni, frequenta l'istituto “Sebastiano Mottura” ma tutti i giorni ha l'abitudine di incontrare alcuni amici davanti l'Alberghiero prima che inizino le lezioni. “Lì è stato avvicinato da un ragazzo che conosce bene, spalleggiato da due amici – racconta il genitore – che lo ha colpito con un pugno in faccia, mentre un altro lo bloccava per la maglietta e il terzo gli sferrava pugni ai fianchi. Lo hanno buttato a terra, gli hanno spaccato un orecchio, prendendolo a pugni e a calci. Ebbene, nessuno è intervenuto per separarli ma ciò che mi fa più rabbia è che tutto s'è svolto nell'indifferenza totale di chi passava in auto o a piedi. Èstata una vile aggressione e altrettanto vile è stato il comportamento di coloro i quali hanno assistito al pestaggio di mio figlio, ma non s'è mischiato. Ma in che razza di città viviamo? Pensavo che questa indifferenza fosse una pessima abitudine delle grandi metropoli, roba che senti ai telegiornali, ma purtroppo mi sbagliavo. Non si volevano intromettere nella discussione? Forse posso accertarlo ma non tollero che nessuno soccorra un ragazzo in difficoltà e sanguinante. Pazzesco, poteva succedere a chiunque, mio figlio poteva essere il figlio di chiunque. Èchiaro che procederò legalmente nei confronti dei ragazzi che hanno picchiato mio figlio, ma fatti come questi non devono più ripetersi. La nostra coscienza non può restare impassibile quando accadono questi episodi”, sono le durissime parole del padre del ragazzo che s'è già attivato per denunciare gli aggressori di Marco. “Mio figlio ha detto di aver sentito soltanto un tizio su un'auto che urlava ‘ma che state facendo, ragazzi?'. Tutto qui? Basta questo per sentirsi a posto con la coscienza?”.
Marco, stordito e malconcio, s'è rimesso lo zaino in spalla e s'è presentato a scuola. I bidelli, vedendolo pieno di graffi, lividi e sanguinante in viso, hanno allertato il 118. Un'ambulanza ha trasferito lo studente al Pronto soccorso. Tre punti all'orecchio, nulla di rotto. Quello che ha ferito di più Marco non sono i cazzotti presi, ma gli schiaffi degli ignavi che come le famigerate scimmiette hanno regalato una pessima storia di inciviltà.