Beni di inestimabile valore archeologico che viaggiavano sull’asse Sicilia, Piemonte, Germania, Regno Unito e Spagna. E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri del reparto Tutela Patrimonio Culturale con il coordinamento di Europol ed Eurojust nell’ambito di un’operazione, denominata Demetra, coordinata dalla Procura di Caltanissetta. Sequestrati, nel corso dell’operazione circa 20 mila reperti archeologici per un valore di 20 milioni di euro. 23 le misure di custodia cautelare eseguite in nottata fra Agrigento, Caltanissetta, Catania, Crotone, Enna, Lecce, Napoli, Novara, Taranto, Torino, Ragusa, Siracusa. Ad illustrare i dettagli, nell’ambito di una conferenza stampa, il procuratore capo di Caltanissetta Amedeo Bertone, il Generale dei Carabinieri Fabrizio Parrulli, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta Michele Petitto e il Maggiore Luigi Mancuso. Due le organizzazioni criminali sgominate. La prima faceva capo al riesino Francesco Lucerna di 76 anni, che si avvaleva di una fitta rete di tombaroli e corrieri che trasportavano i reperti dalla Sicilia fino alla Germania. Da decenni, operava un sistematico saccheggio di aree archeologiche nissene ed agrigentine, destinando i reperti a facoltosi collezionisti nel Nord Italia, consapevoli della provenienza illecita dei beni. Il gruppo disponeva anche di falsari, con laboratori individuati nella provincia catanese. Il secondo filone faceva capo ad un mercante d’arte londinese William Thomas Veres. Grazie ad una complessa rete logistico – operativa estesa tra l’Italia, la Spagna e la Germania, l’organizzazione era in grado di trafficare considerevoli quantitativi di beni archeologici siciliani. Attraverso dei prestanomi i beni finivano poi nelle aste di Monaco di Baviera. I reperti provenivano soprattutto dalle campagne del nisseno, in particolare da Riesi e dell’agrigentino, dove i tombaroli scavavano nei campi dei contadini. Acquistavano i terreni e poi iniziavano gli scavi spesso effettuati con mezzi per il movimento terra e quindi distruggendo parte dei beni archeologici.