"Rientrato fortunosamente e dopo varie peripezie dal Perù (dove mi trovavo come turista ) arrivo a Caltanissetta il 1°apriile e, dulcis in fundo, incappo nelle maglie della burocrazia della sanità locale. Infatti – scrive un nostro lettore, Marcello Vara – nonostante io sollecitamente avessi provveduto, lo stesso giorno del mio arrivo,ad autodenunciarmi sia presso la polizia municipale, sia al numero dell'ASP dedicato alla registrazione delle persone soggette all'obbligo di effettuazione del tampone rino- faringeo, trascorsi diciassette giorni di isolamento in quarantena, non venivo ancora chiamato per effettuare il suddetto tampone, pur avendo ricevuto la visita di controllo da parte della Polizia per accertare che io mi trovassi a casa.
Gia dal quindicesimo giorno infinite volte avevo provato a chiamere i numeri telefonici del SIAV ( struttura sanitaria preposta a contattare le persone soggette all'obbligo del tampone) , ma a quei numeri non ha mai risposto alcuno.
Alla fine, avvalendomi dell'interessamento di alcune persone, si è scoperto che io non risultavo ancora registrato negli elenchi dell'ASP e che, inoltre, tali registrazioni avvengono attraverso vari portali on line ( regione, ASP, Comune) non collegati tra loro.
In conclusione, tra l'effettuazione del tampone ed il relativo risultato trascorreranno almeno altri otto/ dieci giorni, perciò la mia quarantena durerà non quattordici giorni ma circa trenta, a causa della disfunzione e della disorganizzazione sopra".
Caltanissetta. Un lettore di Seguo News: “Tornato dal Perù mi hanno fatto il tampone in ritardo. La mia quarantena è durata 30 giorni”
Lascia un commento
Lascia un commento