Prorogata in serata fino al 22 aprile la zona rossa per Caltanissetta. A tal proposito abbiamo sentito l'avvocato Antonio Campione in merito alla situazione in cui il capoluogo si trova ormai da un mese con conseguenze drammatiche anche dal punto di vista economico. "Sono consapevole, come tutti o quasi – scrive Campione – dell'andamento della curva epidemiologica in città e sono convinto della necessità di adottare tutte le precauzioni possibili per fermare il contagio dei nostri concittadini. Sono tuttavia convinto della necessità che le attività commerciali, totalmente ferme ormai da un mese, debbano riaprire subito, nel rispetto delle norme precauzionali ma senza esitazioni che non fermerebbero la diffusione del virus – come si è purtroppo visto in questi giorni.
Non penso che riaprire negozi di abbigliamento, parrucchieri, barbieri, estetisti, ristoranti e bar possa aggravare la situazione se, come penso, tutti questi esercenti, anche e soprattutto nel loro interesse, adotteranno tutte le precauzioni previste dai protocolli vigenti quali sanificazione, uso della mascherina e distanziamento sociale. Si tratta peraltro di attività che non ricevono un numero eccessivo di clienti al giorno e quindi possono benissimo gestire gli ingressi in sicurezza senza arrecare alcun danno. Queste attività sono essenziali in città: molti nisseni, sapendole chiuse, non si muovono e giocoforza non vanno neppure in quelle attività che sono rimaste aperte (alcune delle quali anche più affollate!) e danneggiano anche chi spende denaro ed energia per tenere in piedi l'attività di una vita.
Devo anche dire che subiscono un grave danno anche i nostri giovani, che da un mese non possono andare a scuola e si trovano costretti a seguire le lezioni a distanza e non possono socializzare come la loro età richiede con forza: ci sono molti giovani depressi e demotivati che invece dovremmo avere la forza di fare affezionare alla nostra città, sempre più "vecchia" e sempre più "triste". In questi giorni la nostra città è stata deserta, soprattutto nei lunghi ed interminabili fine settimana: il sentimento prevalente è la rassegnazione a vivere una situazione che sembra senza uscita e comunque non promette nulla di buono, anche perché il Governo Draghi non sta mantenendo le promesse fatte ai lavoratori autonomi che ha costretto a far chiudere.
Ritengo infatti che la responsabilità di quanto stia accadendo sia del governo nazionale, che, a torto o a ragione, ha accentrato la gestione della pandemia e ha esautorato sia i governi regionali che quelli cittadini, spesso messi davanti al fatto compiuto e messi con le spalle al muro per far loro adottare provvedimenti ancor più restrittivi. Occorre quindi ripartire al più presto – conclude Campione – contando sulla voglia di riscatto dei nisseni e sulla forza di volere ritornare quanto prima alla normalità: con la prudenza del caso ma con la consapevolezza che non possiamo permetterci di fare scomparire il nostro commercio, che di questa città è ancora l'anima e la forza".