Pubblicato il: 01/02/2016 alle 15:09
“Non ho mai conosciuto Vito Ciancimino. Posso dire lo stesso di Massimo Ciancimino, del quale non conoscevo nemmeno l'esistenza”. L'ha detto l'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, deponendo stamattina davanti al giudice monocratico di Caltanissetta Marco Sabella, nel processo che vede imputato per calunnia Ciancimino junior che ha accusato De Gennaro di avere veicolato informazioni riservate a Vito Ciancimino tramite il conte Romolo Vaselli, imprenditore edile, considerato un prestanome di Vito Ciancimino. Sul punto Di Gennaro ha risposto: “Quando lavoravo al Nucleo centrale anticrimine il dottor Vaselli si presentò per fare alcune dichiarazioni su questioni riguardanti Palermo e in particolare la pubblica amministrazione. Fu l'Ufficio istruzione di Palermo, Giovanni Falcone, a dirgli di rivolgersi a noi. Ma, per quanto mi risulta, dalle sue dichiarazioni non venne mai aperta alcuna indagine”. De Gennaro ha inoltre negato di avere mai incaricato qualcuno per tenere contatti con mafiosi nel periodo tra la strage di Capaci e via D'Amelio e di avere sentito parlare del fantomatico “signor Carlo Franco” (secondo Massimo Ciancimino un esponente dei Servizi) solo dalla stampa.