Pubblicato il: 25/09/2014 alle 08:18
Quattro professioniste e lo stesso imperativo: accendere i riflettori sul terribile fenomeno delle spose bambine con una campagna di sensibilizzazione. A lanciare l’idea è stata la sociologa palermitana Giorgia Butera, già attivista di Emergency, che ha poi coinvolto le altre: Alessandra Lucca, grafica originaria di Augusta (Siracusa); la siracusana Valentina Polini, esperta di Medioriente; e la fotoreporter romana Federica Simeoli. Ne è nato un manifesto e un appello che ieri, nel giorno scelto dall’Onu per lanciare l’allarme sui matrimoni precoci, sta facendo il giro del web. Una bimba con un fazzoletto bianco in testa, un bambolotto in braccio e la scritta: “Sono bambina, non una sposa”. Il primo a pubblicare l’immagine, scattata da Alessandra Lucca, è stato il sito OnuItalia.it nell’ambito di un articolo scritto da New York proprio sulla giornata internazionale in difesa delle spose bambine. I dati sono allarmanti: ogni anno sono 70 milioni le minorenni costrette a unirsi a uomini molto più grandi di loro. “Alcune hanno anche sette, otto anni – dice Giorgia Butera – e muoiono dopo la prima notte di nozze per le lesioni riportate. Una mattanza su cui il mondo occidentale non può più chiudere gli occhi”.