Pubblicato il: 12/07/2017 alle 09:42
Assolti dall'accusa di detenzione illegale di armi e munizioni, perché il fatto non costituisce reato, i rumeni Elena Falesteanu e Ion Ciprian Moraru, madre e figlio. Così ha deciso il Tribunale collegiale (presidente Antonio Napoli, giudici a latere Graziella Luparello e Marco Milazzo). I fatti risalgono al gennaio 2015, un mese dopo la morte di Calogero Falletta, di Campofranco. Quest'ultimo con la passione per la caccia deteneva in casa alcune armi e munizioni e i militari eseguirono una perquisizione, spesso normale in questi casi. La donna si trovava a casa con il figlio Ion Ciprian Morau, difeso dall'avvocato Laura Alfano, quando l'abitazione fu perquisita dai carabinieri. Nel corso della stessa fu lo stesso Morau a mostrare ai militari qualcosa di cui si era accorto qualche giorno prima, ossia la presenza all'interno di un vecchio frigo inutilizzato di quattro candelotti di dinamite e in seguito furono trovate anche munizioni nel sottotetto. Nel processo è stato dimostrato che la donna non era a conoscenza della presenza di esplosivi e munizioni, ma sapeva soltanto che il marito deteneva armi per uso caccia, ma voleva quanto prima avviare le pratiche per la dismissione, una volta superato il trauma per la morte del consorte. Allo stesso tempo il figlio, residente in Romania, si era recato dalla madre per alcuni giorni proprio per lo stato di salute di quest'ultima. Nel chiedere l’assoluzione di madre e figlio gli avvocati difensori Laura Alfano e Luigia Caramazza hanno anche sottolineato che se Morau avesse voluto nascondere la presenza della dinamite non l’avrebbe mostrata ai militari; anche la Procura aveva chiesto l’assoluzione dei due imputati.