Pubblicato il: 16/05/2017 alle 17:15
Ha finora riportato condanne per associazione mafiosa, ma non poteva forse immaginare di finire nuovamente a giudizio per il fatto di aver partecipato a una processione della Settimana Santa del suo paese, Campofranco. Invece è così, e di questa nuova accusa si sta difendendo davanti al giudice monocratico Salvatore Palmeri. Si tratta di Domenico Vaccaro (assistito dall'avvocato Claudio Testa), indiziato mafioso di Campofranco e che numerosi collaboratori di giustizia hanno indicato come il reggente per anni di Cosa Nostra nel Nisseno. Vaccaro, dopo aver scontato alcuni periodi di detenzione, è in libertà da alcuni anni e nel 2015 venne nuovamente denunciato dai carabinieri del suo paese, per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. Tutto ciò avvenne in occasione della processione del Venerdì Santo di Campofranco: "Mimì" Vaccaro venne notato tra i partecipanti all'evento religioso e, secondo la segnalazione che venne fatta alla competente autorità giudiziaria, non oteva prendervi parte perché sottoposto alla sorveglianza speciale. Un provvedimento emesso dalla magistratura a carico di Vaccaro, durante un periodo trascorso in libertà dieci anni addietro. Poi Domenico Vaccaro era stato nuovamente arrestato, ma era rimasta una "coda" di quel provvedimento della sorveglianza speciale da scontare. La violazione venne contestata a Domenico Vaccaro perché naturlamente la processione – avvenuta in ore serali – era affollatissima e inevitabile fu l'incontro con altri soggetti, cosa che il provvedimento di sorveglianza speciale vietava all'indiziato mafioso di Campofranco. Il processo a carico di Vaccaro, cominciato lo scorso anno, è adesso in dirittura di arrivo e nel corso della prossima udienza dovrebbero esserci le conclusioni. (La Sicilia del 16 maggio 2017)