Pubblicato il: 26/05/2023 alle 18:38
Era arrivato dalla Grecia l'uomo contagiato dal fungo killer Candida auris che è morto stamattina a Milano. Il paziente era stato ricoverato all'ospedale Sacco del capoluogo lombardo per un ictus. Dagli esami di laboratorio a cui è stato sottoposto sono risultate diverse positività, tra le quali la più significativa è appunto quella alla Candida auris. L'uomo era entrato in ospedale qualche giorno fa ed essendo arrivato dalla Grecia non sarebbe un caso autoctono, ma avrebbe il profilo del caso importato.
La Candida auris è un fungo descritto per la prima volta nel 2009, dopo essere stato isolato in Giappone dall'orecchio di una donna (ecco perché 'auris'). In Italia il primo caso di infezione invasiva da C. auris è stato identificato nel 2019, seguito da un focolaio che ha interessato le regioni del Nord nel periodo pandemico 2020-2021, si legge sul sito Epicentro dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Dal 2019 sono stati descritti o notificati sia casi importati che casi autoctoni, per un totale di circa 300 casi – riporta ancora Epicentro – in un focolaio epidemico che ha coinvolto principalmente Liguria ed Emilia Romagna.
La Candida auris si sta diffondendo in maniera significativa per esempio negli Stati Uniti, dove i Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) l'hanno definita «una minaccia urgente» per la sua antibiotico-resistenza. Negli anni della pandemia 2020-2021 le infezioni sono aumentate notevolmente nelle strutture sanitarie statunitensi, secondo i dati Cdc pubblicati sugli 'Annals of Internal Medicinè: nel 2021, in particolare, sono triplicati i casi resistenti al farmaco più raccomandato e utilizzato per il trattamento delle infezioni da C. auris, le echinocandine. A livello nazionale, negli States i casi clinici sono passati da 476 nel 2019 a 1.471 nel 2021. I casi di screening sono triplicati dal 2020 al 2021, per un totale di 4.041. Secondo i Cdc, questo aumento è visibile anche nel 2022.
La Candida auris «è un fungo che conosciamo bene perché abbiamo avuto in Italia diversi casi, anche mortali, e che dobbiamo combattere perché può colpire chi è ricoverato in ospedale. Purtroppo è il frutto dell'utilizzo inappropriato degli antibiotici, e nel caso specifico gli antifungini, che ha reso la candida più resistente. È quindi un microrganismo resistente ai farmaci, che ha una elevatissima mortalità che può arrivare al 50%, quindi uno su due di chi è colpito può rischiare la vita. Non allarmiamo la popolazione, ma gli ospedali devono essere coscienti che quando ci sono casi come questo si deve fare un gran lavoro di controllo delle infezioni». Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, commenta il caso dell'uomo morto a Milano dopo il contagio da Candida auris. «La candida attacca i più fragili, gli anziani o chi ha una catetere venoso, i tubi tracheali, che hanno un sistema immunitario che non funziona bene», ricorda Bassetti. «Il mio gruppo di ricerca – sottolinea – ha pubblicato tantissimi lavori scientifici sull'argomento. Siamo tra i primi al mondo e che l'ha studiato di più».