Pubblicato il: 14/01/2016 alle 10:17
Rubrica a cura della veterinaria nissena Silvia Cortese
L'apparato digerente degli onnivori è in grado di elaborare diverse composizioni della dieta: questa duplice capacità di elaborazione di sostanze nutritive offre agli onnivori maggiori possibilità di assimilazione di nutrienti, maggiore scelta nella ricerca del cibo e consente un maggiore adattamento ai cambiamenti climatici. La maggiore varietà e più alta qualità della dieta, perciò, garantiscono all'organismo onnivoro una maggiore probabilità di sopravvivenza. Tra i componenti animali le proteine hanno in genere la prevalenza, mentre tra quelli vegetali i glucidi, tra questi l'amido e la cellulosa, costituiscono spesso la frazione dominante.
Il cane (Canis lupus familiaris) è un mammifero onnivoro appartenente al genere Canis (famiglia canidi). Con l'avvento dell'addomesticazione si è distinto dal lupo. Rispetto al lupo, ha canini meno aguzzi, zanne bianche, zampe più estese, intestino più lungo ed è privo di artigli affilati.
Il cane ha un senso dell'olfatto molto sviluppato; la corteccia olfattiva ha un ruolo predominante nel cervello del cane, analogamente a quanto avviene per la corteccia visiva dell'uomo. Si stima che i cani abbiano un olfatto 100 milioni di volte più sviluppato, quindi più efficace per le varie necessità, di quello umano.
Parte fondamentale del suo processo di riconoscimento degli odori è la conformazione del suo naso (il tartufo o rinario) e soprattutto la potente mucosa interna. Il tartufo rappresenta l'estremità terminale del naso del cane.
Oltre all'olfatto, il naso del cane ha molte funzionalità aggiuntive. La maggior parte delle ghiandole sudoripare del cane sono concentrate nella mucosa interna del tartufo, cosa che lo rende importante dal punto di vista della regolazione termica. Inoltre, esso è dotato di recettori del freddo che recepiscono l'evaporazione dell'umidità causata dalle correnti d'aria, e consentono al cane una notevole precisione nel determinare la direzione di provenienza degli odori. Questa caratteristica è stata sfruttata dall'uomo per l'addestramento di cani per la ricerca di animali, persone, tartufi, o sostanze particolari, come stupefacenti o esplosivi.
Il cucciolo nasce senza denti. Intorno alla 2°- 3° settimana ha inizio l’eruzione dei denti da latte che si completa intorno ai 55 giorni e permane fino a 100 giorni circa, ma anche oltre i 4 mesi nelle razze di piccola taglia. Abbiamo quindi a questa età la dentatura decidua che è composta da 28 denti: 6 incisivi, 2 canini e 6 premolari sia superiormente che inferiormente.
Vi è un periodo della vita del cane nella cui bocca coesistono sia denti da latte che denti definitivi (tranne i primi premolari e i molari erompono una sola volta come denti definitivi).
Una delle prime e frequenti problematiche interessa il periodo dell’eruzione dei denti definitivi a cui dovrebbe in contemporanea seguire la perdita dei denti da latte.
La persistenza di denti decidui, soprattutto di quella dei canini può portare in seguito a gravi problemi di occlusione, ed è per questo che è consigliabile una visita veterinaria di controllo in questo periodo della vita del cucciolo.
Riscontriamo inoltre sovente anomalie di occlusione, distinte in quelle scheletriche, dove si ha un allungamento o un accorciamento di mandibola o mascella, e quelle dento-alveolari in cui si ha il mal posizionamento di uno o più denti
I cani sono in grado di adattarsi ad una dieta ad ampio raggio. Possono digerire una varietà di alimenti, tra cui verdura e cereali, e possono consumare una grande percentuale di questi nella loro dieta. Rispetto ai loro antenati lupi, i cani hanno compiuto adattamenti genetici nella digestione dell'amido che contribuiscono ad una maggiore capacità di prosperare su una dieta ricca di amidi. Il fegato canino non ha gli enzimi necessari a metabolizzare la teobromina, rendendo tossici per il cane gli alimenti che la contengono, cacao e cioccolato. Un cane di taglia medio-grande (20–30 kg) può avere disturbi già con 100-150 g al giorno di cioccolato amaro (100% cacao) e può arrivare alla morte con una dose di 500-600 g al giorno dello stesso. Il cane inoltre (come alcuni esseri umani) non tollera le solanacee (per via della presenza di solanina: alcaloide glicosidico tossico), quindi il pomodoro soprattutto nelle sue parti verdi, la buccia delle patate e tutti gli alimenti ricchi di solanina non devono essere somministrati.
Quando è cucciolo, fino a sei mesi, bisogna farlo mangiare tre volte al giorno; poi saranno sufficienti due pasti. Il cane ha bisogno di un’alimentazione che tenga conto dei suoi reali bisogni nutrizionali, soprattutto da cucciolo. Questi bisogni variano principalmente in base alle dimensioni del peso del cane da adulto.
Ogni taglia ha il suo ritmo di crescita:
-i cani Mini (peso adulto tra 1 e 10 kg) completano la loro crescita in 10 mesi;
-i cani medium (peso adulto fra 11 e 25 kg) crescono in 12 mesi;
-i cani Maxi (peso adulto fra 26 e 44 kg) in 15-18 mesi;
-quelli Giant (peso adulto fra 45 e 100 kg), invece, diventano adulti in 24 mesi, durante i quali moltiplicano il loro peso per ben 100 volte.
I bisogni nutritivi dei cuccioli variano molto in base alla taglia di appartenenza. Il cane può alimentarsi con un cibo casalingo o con un cibo commerciale: chi cucina per il proprio cane, utilizza il riso, la carne, le verdure mescolate in base a tabelle nutrizionali adatte, facendo attenzione poiché alcuni alimenti, ottimi per gli uomini, sono tossici per i cani. Se invece si sceglie l’alimentazione commerciale esistono gli alimenti secchi e gli alimenti umidi. Gli alimenti secchi apportano tutti i principi nutritivi (proteine, grassi, glucidi, sali minerali e vitamine) di cui ha bisogno un cane. Sono solitamente economici, non richiedendo alcuna preparazione e sono facili da dosare. Contenendo una bassa percentuale di acqua (meno del 14%, 8-10% per gli alimenti secchi di alta gamma) hanno bisogno di essere accompagnati sempre da una buona dose di acqua fresca. Gli alimenti umidi contengono in media l’80% di umidità. Una volta aperti possono essere conservati per breve periodo in frigorifero. Sono solitamente più cari rispetto agli alimenti secchi.
Sia che si scelga l’alimentazione casalinga o quella commerciale è importante non cambiare mai drasticamente il mangime. Questo provocherebbe al cucciolo problemi digestivi. Il perchè sta nel fatto che nello stomaco, abituato a scindere un determinato alimento, ad estrarre tutti i principi (calcio, fosforo, vitamine) e ad espellere con le feci gli scarti, il nuovo alimento scombussola tutto il processo digestivo e la flora intestinale. Il mangime deve essere sostituito solo per motivi clinici (allergie, intolleranze alimentari, ecc.)e fondamentali per la salute del cucciolo, in maniera graduale.
Sarebbe giusto far mangiare il cucciolo ad orari regolari, sempre nella stessa ciotola, nello stesso posto affinché diventi una buona abitudine. E’ molto importante inoltre disinfettare a intervalli regolari la zona di permanenza del cucciolo nonché le ciotole a lui riservate.
Per approfondire: Quando il “dottore” è il veterinario: tutto quello che bisogna sapere sugli animali domestici