Pubblicato il: 04/11/2014 alle 10:10
Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, di fronte ai lavori di ripavimentazione di Corso Vittorio Emanuele e sui lavori di recupero edilizio nel Quartiere Provvidenza si pone alcuni interrogativi che attendono una risposta.
Il presidente dell’associazione ambientalista, infatti, chiede quali siano i progetti esecutivi e cantierabili che si stanno seguendo; un aspetto che acquista maggiore rilevanza dato che “si tratta di progetti e lavori che riguardano la parte storica e monumentale della Città, dunque aree piuttosto delicate, complesse e che riguardano i cittadini nisseni. Alla luce di quanto accaduto in questi ultimi mesi del 2014, non possiamo non porre alcune domande all’Amministrazione Comunale, ma anche alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali”. Un interrogativo al quale Italia Nostra, come ente che concorre alle istituzioni preposte, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale del territorio non può non sollevare.
La Giunta comunale, che ha posto come presupposto di buon lavoro quello di creare un’amministrazione pubblica trasparente, ancora oggi, secondo le dichiarazioni di Leandro Janni, non ha mai mostrato i progetti per entrambi i cantieri. Lavori, dunque, scrutati oltre le transenne dei cantieri ma i cui progetti sono “del tutto o quasi del tutto sconosciuti, ignoti. Del progetto della Grande Piazza, quantomeno, conoscevamo gli elaborati prodotti dagli architetti vincitori del ben noto concorso pubblico, poi comunque modificati, in modo significativo, rilevante, in fase di realizzazione. Del progetto di ripavimentazione di Corso Vittorio Emanuele, invece, non conosciamo nulla, o quasi nulla. Ma, ripetiamo: esiste un progetto esecutivo e cantierabile, un progetto che non determini omissioni ed errori, o danni; un progetto che non determini rilievi e verifiche tecniche ex post, ripensamenti o insostenibili ritardi in fase di realizzazione, come tante, troppe volte è già accaduto in questa Città”.
Perplessità che si aggiungono a quelle del Quartiere Provvidenza per il quale l’attuale soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali dr. Lorenzo Guzzardi lo scorso gennaio aveva parlato di “recupero” e messa in sicurezza”. Tale nota, elaborata in seguita ai ripetuti e circostanziati documenti ed esposti da Italia Nostra, appare all’associazione di tutela del paesaggio quasi contrastante con il progetto che sta avviando la Kore di Enna che porterà 40 studenti nei quartieri storici per studiarne la planimetria storica ed elaborare progetti. A questo punto arriva dal Presidente Janni una domanda quasi retorica: “non saremo di fronte all’ennesima, tautologica operazione di marketing urbano e territoriale? A cosa servono, dunque, i piani e i programmi, i rilievi e i progetti (tra cui il Piano Paesaggistico, la Variante generale del Prg, i Piani di recupero) elaborati – a spese dei cittadini – da tecnici, esperti e docenti universitari, nel corso degli ultimi trent'anni?Sconforta e sconcerta, di questa nostra Città, l’eterno, inesorabile ricominciare daccapo. L'eterna opacità burocratico-amministrativa. La superficialità, il pressappochismo. L'incapacità di comprendere, riconoscere, valorizzare le risorse territoriali. Il processo di cambiamento è difficile, complesso, ne siamo consapevoli. Ma l'Europa, da qui, appare ancora lontana, molto lontana”.