Pubblicato il: 21/02/2014 alle 17:40
Non esce a pieni voti il carcere Malaspina di Caltanissetta, visitato in questi giorni da una delegazione regionale del Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria di cui è rappresentante regionale il nisseno Vincenzo Mattina.
Accompagnati dal direttore della struttura penitenziaria, Angelo Belfiore, la delegazione sindacale ha ispezionato i reparti detentivi e altri settori giudicando la struttura “fatiscente, anche se parte della stessa è attualmente in fase di ristrutturazione come la Caserma Agenti e l’attigua Mensa”.
“Duole purtroppo evidenziare una caotica organizzazione del lavoro in particolar modo per quanto concerne l’articolazione dei turni di servizio, non funzionale ed omogenea. Difatti – secondo il Sappe – nonostante una cospicua presenza effettiva di personale di Polizia Penitenziaria appartenente al ruolo degli Ispettori, la stessa non viene assicurata in tutti i turni di servizio. Tale deprecabile inconveniente si riverbera irrimediabilmente sul personale appartenente al ruolo degli Agenti/Assistenti che frequentemente eseguono la funzione di Sorveglianza Generale, soprattutto nelle ore notturne, con un manifesto ovvio aggravio di responsabilità, non attinenti alla qualifica rivestita”.
Il Sappe quindi annuncia che presto sarà costretto a “sospendere le relazioni sindacali con la simultanea proclamazione dello stato di agitazione del personale”.
“Ancora una volta purtroppo – aggiunge Vincenzo Matina – possiamo rilevare come in altre realtà siciliane la pericolosa circostanza cui si trova ad operare la Polizia Penitenziaria, una tipologia di lavoratori impegnata da sempre, su uno dei fronti più scottanti dell’Amministrazione Statale”.
“Si tratta di uomini e donne sobbarcati quotidianamente nell’inesplicabile incombenza di garantire l’ordine e la sicurezza all’interno degli Istituti penitenziari, ma anche di concorrere con la loro presenza e con il loro lavoro, a costruire quello status utile al reinserimento sociale dei ristretti. Oggi a sovraccaricare ed acuire la situazione, l’attuazione della cosiddetta “Vigilanza Dinamica” (Sentenza Torreggiani) con condizioni di lavoro al limite dell’umana condiscendenza, con turni logoranti per l’annosa carenza degli organici, quando spesso un solo agente sorveglia un’intera o piu’ sezioni detentive dove sono presenti centinaia di detenuti”.
Vincenzo Mattina, a nome del sindacato Sappe, ribadisce che “che al personale di Polizia Penitenziaria vada concentrata un dedizione esclusiva e determinata da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Da ultimo, sottolineiamo che gli ultimi provvedimenti emanati con il Decreto “Svuota Carceri” indulto mascherato, non solo non gioveranno ad impreziosire le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria ma all’inverso, ne avviliranno oltre modo la moralità professionale”