Pubblicato il: 17/10/2022 alle 16:21
Freddo prima di Natale, poi temperature più miti della norma almeno fino a febbraio. Sono le stime sul prossimo inverno per l’Europa secondo la piattaforma di osservazione satellitare dell’Ue Copernicus, gestita da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Dopo un periodo di freddo prima di Natale, gli esperti prevedono temperature piuttosto miti da dicembre a febbraio, con una probabilità del 50-60% per l’Europa mediterranea e del 40/50% per il resto del continente, con precipitazioni che potrebbero essere nella norma o leggermente al di sotto.
Intanto il prezzo del gas naturale ha raggiunto i livelli più bassi dalla fine di giugno sulla piazza di Amsterdam (-7,68% a 142 euro) e su quella di Londra (-7% a 261,35 penny), con gli stoccaggi nell’Ue al 91% e oltre mille terawattora di metano nei depositi sparsi per il Vecchio Continente. Ma le preoccupazioni in vista dell’arrivo della brutta stagione restano fortissime, con l’auspicio che l’Europa riesca a trovare la quadra al più presto con un accordo davvero efficace per contrastare il caro energia.
«Buona discussione con i membri del Collegio. Sono stati compiuti buoni progressi nell’attuazione della tabella di marcia presentata ai leader al vertice informale di Praga», ha twittato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, annunciando l’approvazione di «un altro pacchetto di proposte legislative» alla prossima riunione dell’esecutivo europeo martedì. Questa nuova proposta, stando alle indiscrezioni della vigilia, non affronterà direttamente il tema del 'price cap' sul gas, al contrario di quanto ipotizzato da un certo numero di Paesi tra cui l’Italia, poiché a livello dei leader non si è trovata l’intesa e perché continuerebbe a prevalere la linea della Germania. Il piano della Commissione finirà dunque direttamente sul tavolo dei 27 leader europei riuniti il 20 e 21 ottobre per il Consiglio. Il 25 ottobre poi il Consiglio Affari Energia tornerà a esprimersi sulla proposta legislativa, che potrà avere luce verde solo a novembre, quando la presidenza ceca di turno della Ue convocherà un nuova riunione straordinaria dei ministri dell’Energia.
Intanto in Italia il presidente della Confindustria Carlo Bonomi è tornato a mettere in guardia sui rischi per il prossimo inverno. «Abbiamo raggiunto gli obiettivi di stoccaggio del gas arrivando a oltre il 92%», ha spiegato nel corso della trasmissione Mezz'Ora in più su Rai Tre. «Ma se non si realizzeranno tutte le condizioni, come i rigassificatori, si entrerà in crisi per l’inverno», ha avvertito, spiegando che il gas stoccato ammonta a «10,8 miliardi di metri cubi che serviranno ad affrontare i picchi dell’inverno, generalmente gennaio e febbraio. Mentre il nostro Paese consuma ogni anno 75 miliardi di metri cubi».
Nel dettaglio sul fronte degli stoccaggi l’Italia è di poco sotto al 94%, con oltre 181 terawattora di scorte. In Germania l'Agenzia Federale della Rete ha registrato scorte al 95,14%, con oltre 220 terawattora immagazzinati, raggiungendo con 15 giorni di anticipo l’obiettivo fissato per il prossimo 1 novembre. Vicina al 99% invece la Francia, che ha stoccaggi per quasi 131 terawattora. Livelli che secondo gli analisti, insieme alle previsioni meteo sul clima in Europa, hanno spinto al ribasso il prezzo del metano, insieme alla disponibilità annunciata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan sulla costruzione di un hub per il gas russo nel proprio Paese, dopo il bilaterale con il leader del Cremlino Vladimir Putin. Una struttura che rafforzerebbe la posizione della Turchia, già oggi al centro di una rete di diversi gasdotti collegati con il Mar Caspio, la Russia, i Balcani, la Grecia e quindi l’Italia. Un modo per non cessare le importazioni di gas russo in Europa, anche se la Francia ha già bocciato il piano con una nota dell’Eliseo di giovedì scorso.
Comunque, anche secondo il presidente dell’Agenzia Federale tedesca Klaus Mueller il gas immagazzinato in Germania finora "aiuterà sì nell’inverno, ma le sole scorte non sono abbastanza». A suo avviso con gli attuali volumi si potranno coprire solo due mesi freddi e il Paese ha bisogno di arrivare al prossimo 1 febbraio con «ancora il 40% delle scorte" disponibili. Da qui l’invito a «utilizzare il gas con parsimonia». (LaSicilia.it)