Pubblicato il: 29/01/2024 alle 11:32
Tra i prezzi, si fa per dire, più economici c’è un’andata e ritorno Bologna-Palermo a “soli” 345 euro, oppure, con le ali puntate verso l’altra parte dell’Isola e con le stesse date e modalità di viaggio, un Genova-Catania a 300 euro. Ma è solo l’antipasto, perché se si parte da e per altre città del Nord, perlomeno quelle più grandi, le portate aumentano fino a sfiorare quota 500 euro, ed ecco servita l’edizione Pasqua 2024 del caro-voli, tanto per non smentire la correlazione già vista a Natale 2023 tra algoritmi delle compagnie aree, festività e impennata dei costi.
Qualche esempio? Oltre a quelli sopracitati, senza nominare i vettori in questione, da simulazioni effettuate tra il 28 marzo (andata) e il 2 aprile (ritorno), con biglietto in classe economy, senza prenotazione del posto a sedere, con piccolo bagaglio a mano e scartando gli orari “estremi” del giorno, tipo alba e mezzanotte, per la rotta Torino-Catania ci vogliono circa 400 euro e per la Tornino-Palermo 370, mentre si sale ancora sulla tratta Venezia-Palermo, dove sono richieste non meno di 390 euro, e sulla Milano-Catania, che costa 490 euro.
Più accessibili i viaggi da e per la Capitale, ma se si guarda oltre il Centro-Italia spostarsi dopo la domenica delle Palme e a cavallo di Pasquetta, per le tasche dei siciliani e dei turisti, può risultare faticoso già adesso, a due mesi di distanza dalle ricorrenze. Soprattutto lungo i tragitti non coperti dal cosiddetto “bonus Sicilia”, lo sconto voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, e messo a punto due mesi fa dall’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, valido sui viaggi da e per Roma e Milano e rivolto a tutti i residenti nell’Isola, con riduzione del 25% del prezzo dei biglietti, e, con taglio del 50%, alle cosiddette categorie prioritarie, ovvero studenti, disabili e famiglie con Isee inferiore a 9.360 euro.
Un servizio di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi