Pubblicato il: 14/01/2014 alle 09:08
Una holding della droga è stata sgominata dai carabinieri a Catania con un'operazione chiamata ‘Leo 121′ che ha portato all'arresto di 40 persone, compresi alcuni minorenni, mentre altri sette indagati sono attualmente irreperibili. Trecento i militari impegnati. E' stata smontata una società con ‘fatturato' importante: incassi giornalieri stimati in 15-20 mila euro al giorno e un giro d'affari annuo di circa sei milioni di euro. Tutto questo nel rione alla periferia nordovest di Catania, considerato il più redditizio ‘supermarket' di droga in città.
Una struttura ‘aziendale' complessa che attribuiva orari e compiti specifici a tutti i partecipanti alla vendita di cocaina e marijuana: vedette, spacciatori, cassieri, incaricati del trasporto, coordinatori di vari settori e responsabili. Con centinaia di acquirenti in fila in via Capo Passero, nel popoloso rione di San Giovanni Galermo, controllata ‘militarmente' dagli spacciatori con tanto di ‘bonifiche' anti investigatori.
Nei pressi del civico 121 gli indagati avevano creato un redditizio centro di spaccio, grazie anche alla singolare topografia del territorio. La via si estende infatti tra due file di palazzine ininterrotte l'una di fronte all'altra della lunghezza di oltre 750 metri con una molteplicità di vie di fuga e di possibili luoghi di occultamento di qualsiasi oggetto o sostanza.
Una ‘piazza' che fattura tanti soldi non poteva certo essere estranea all'interesse della criminalità organizzata, con clan che sarebbero i principali fornitori all'ingrosso di cocaina e marijuana, ottenendo una percentuale sulla vendita. Ma il giro d'affari fa nascere anche rivalità all'interno di gruppi mafiosi e in questo contesto, per i contrasti tra i clan dei Nizza e dei Mirabile, entrambi organici alla ‘famiglia' Santapaola, sarebbe maturato l'assassinio di Alessandro Ponzo, 26 anni, ucciso il 5 maggio del 2012, ritenuto il responsabile della ‘piazza'.
Nonostante la sua giovane età i suoi funerali furono quelli per un “piccolo re”, come scritto in un manifesto. Per lutto dal giorno dell'omicidio a quello delle esequie lo spaccio di droga fu sospeso. Il delitto non è trattato in questa inchiesta, ma in un altro fascicolo con indagini delegate alla squadra mobile.
Le indagini dei carabinieri sullo spaccio nel rione San Giovanni Galermo, denominate Leo dal nome di un cane randagio che controllava l'ingresso di una casa ma che era anche l'allarme in codice per gli spacciatori, sono state coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi e hanno portato all'arresto in flagranza in un anno di attività di 44 persone. Il gip Loredana Valeria K. Pezzino ha disposto anche il sequestro preventivo di sei auto e 4 scooter Honda Sh. Durante l'operazione militari dell'Arma hanno anche due persone per evasione dai domiciliari e detenzione di una pistola cal. 7.65 e sequestrato circa seimila euro in contanti ritenuti provento dello spaccio.