Pubblicato il: 21/09/2024 alle 14:33
Ergastolo per il boss di Mazzarino e la moglie. E, poi, una pioggia di condanne. Altre tredici per l’esattezza. Come nel primo grado del giudizio. Queste le richieste dell’accusa al processo d’appello su mafia, omicidi, pizzo, armi e droga legato all’inchiesta dei carabinieri «Chimera».
Carcere a vita sollecitato per il capomafia, il sessantunenne Salvatore Sanfilippo e la moglie, la cinquantottenne Beatrice Medicea, i soli a rispondere di un duplice omicidio per le lupare bianche di Benedetto Bonaffini e Luigi La Bella, la prima del giugno ’84, l’altra dell’agosto del ’91.
Le altre richieste sono di 17 anni e 4 mesi per il nipote del boss, Paolo «Siviglia» Sanfilippo, 16 anni per
Emanuele Brancato, 15 anni e 6 mesi per Gianfilippo Fontana, 14 anni e 4 mesi Marco Gesualdo, 14 anni e 2 mesi , Silvia Catania, 12 anni, 5 mesi e 23 giorni, Giuseppe Morgana, 4 anni e 10 mesi Salvatore Adamo Sanfilippo, 4 anni e 1 mese per Paolo Di Mattia e Melina Paternò, 4 anni per Salvatore Di Mattia e Girolamo «Mimmo» Bonanno, 10 anni e 8 mesi Salvatore Giarratana, 9 mesi Salvatore Strazzanti «U torinese».
La procura generale ha poi rinunciato all’appello per gli assolti in primo grado, Massimiliano Cammarata, Valentina Guerra, il fratello Luca Guerra, Grazia Minischetti e Maria Sanfilippo figlia del capomafia
Gli imputati (assistiti dagli avvocati Carmelo Terranova, Agata Maira, Giada Faraci, Martina Petrantoni, Flavio Sinatra, Vincenzo Vitello, Giampiero Russo, Giacomo Ventura, Adriana Vella, Attilio Villa, Giuseppe Piazza, Gaetano Giunta, Sergio Anzaldi, Gaetano Lisi, Elisa Gatto e Raffaele Minieri) sono accusati, a vario titolo, di omicidio – solo il boss e la moglie– associazione mafiosa, estorsioni, armi e droga.
Il nisseno Giuseppe Campisi (assistito dall’avvocato Giuseppe Panepinto) e il ministero dell’Interno rappresentato dall’avvocatura dello Stato (assistito dall’avvocato Giuseppe Laspina) sono parti civili.