Pubblicato il: 21/07/2016 alle 10:20
Sempre più sporco il cimitero “Angeli” di Caltanissetta. Da mesi, ormai, il camposanto vive uno stato di degrado come mai era accaduto in passato. Gli effetti dell'inchiesta giudiziaria “Perla Nera” hanno avuto anche questo risvolto, considerato che la pulizia del cimitero non viene eseguita da tempo. Se ne sono accorti i tanti visitatori, i parenti dei defunti ospitati nelle cappelle gentilizie finite nel mirino della magistratura e gestite dalle società di mutuo soccorso colpite dal provvedimento di sequestro. I responsabili delle società fanno spallucce, non potendo gestire la manutenzione e la pulizia delle cappelle affidate dal Gip a un custode, in questo caso l'assessore comunale ai servizi cimiteriali Boris Pastorello, in via d'uscita dall'Amministrazione Ruvolo per via del rimpasto e che a breve cederà al suo successore gli esiti della gara d'appalto riservata alle imprese per la pulizia di tutti gli edifici sequestrati.
Eppure la sporcizia continua a dilagare tra i viali del cimitero: cestini traboccanti di fiori putrefatti, ammassati tra tombe e cappelle. Uno spettacolo indecoroso, inaccettabile, per la memoria di chi non c'è più e per gli occhi di chi è vivo. Così succede che se il Comune non riesce a uscire dall'impasse per occuparsi della manutenzione ordinaria – ma forse è troppo facile scaricare tutta la colpa agli intoppi giudiziari – tra i familiari dei defunti c'è chi si è organizzato per ripulire a proprie spese, e con la propria fatica, gli spazi dove vengono accolti i defunti. Così molti di buona volontà si sono armati di ramazze, guanti e sacchi per svuotare i cestini dalla mole di fiori secchi che, sparpagliandosi, deturpano e rendono questo luogo sacro in una ignobile pattumiera. Ma nessuno, dalle parti di Palazzo del Carmine, pare abbia il tempo e l'umiltà di imbarazzarsi. Tanto si sa, i morti hanno tempo di attendere…