Pubblicato il: 21/09/2015 alle 10:26
Il circolo Faletra del Pd nisseno si sente chiamato in causa da chi sottolinea il “silenzio assordante” attorno al passaggio del Comune di Gela al consorzio catanese.
“La questione della adesione del comune di Gela all'area metropolitana di Catania è stata discussa ed approfondita dal Direttivo del Circolo Faletra riunito il 17 settembre. Per la verità quello che si sarebbe dovuto convocare , il Direttivo Provinciale, non viene convocato da tempo immemorabile ed in una situazione critica come quella attuale un partito che sia tale, è la prima cosa che avrebbe dovuto fare. Ma in questa vicenda,come già ampiamente evidenziato dagli organi di informazione , il silenzio assordante delle forze politiche è stato il rilievo più scandaloso”.
Il circolo sottolinea come Gela, per “assecondare velleità di gretto provincialismo dal respiro corto” abbia scelto di passare in un territorio nel quale “lungi dal migliorare la propria situazione di disagio si candida a svolgere il ruolo di una ultima fastidiosa ruota del carro metropolitano. Ma la colpa maggiore di tutto quanto è l'assenza della politica”.
“Ai tempi della cosiddetta prima repubblica – ha continuato il circolo nella sua lunga nota – si sarebbero tenute assemblee in tutti i comuni e si sarebbero assunte decisioni chiare e non estemporanee , delegate a gruppi consiliari privi di ogni bussola e lasciati esposti al feroce ricatto di esagitati, pronti a classificarli come “traditori”. A questi agitatori sarebbe il caso di ricordare che il territorio di Gela ha ricoperto le cariche istituzionali più importanti: il Presidente della Provincia negli ultimi 15 anni e i Parlamentari regionali, nazionali ed europei, oltre ,dulcis in fundo, al Presidente della Regione attuale.
Questa scelta osannata da una parte della città di Gela , avrà dannose ripercussioni sui cittadini e sull' intero territorio….e se ne vedranno delle belle quando si affronteranno i problemi pratici : Asp, Rifiuti,Catasto, Assicurazioni, Tribunale,INAIL e tantissime altre funzioni e servizi che faranno impazzire i poveri cittadini .  Per non parlare dell'incombente giudizio che dovrà esprimere la Corte Costituzionale su questa mal concepita legge regionale sui Consorzi di Comuni ed Aree metropolitane. Rimane, ahinoi, attuale la convinzione che la Regione Sicilia, che aveva annunciato in un talk-show l'abolizione tout court delle Province, non sia stata e non sarà in grado, dopo oltre due anni dal proclama riformista, di emanare una adeguata legge sui liberi Consorzi e le città metropolitane. Mentre a Gela si consumava l'anelata scissione, a Roma non si facevano attendere autorevoli e concreti dubbi di incostituzionalità della legge varata dall'Ars”.
Prima che questo si ripeta con Niscemi – hanno spiegato nella nota conclusiva i dirigenti del gruppo nisseno – “serve una riflessione urgente nel Pd provinciale e regionale che non si può allontanare nel tempo”. E se Caltanissetta vuole diventare Comune capofila nell’entroterra che abbraccia i Comuni di Enna e Agrigento deve agire subito perché “senza una programmata azione politica i risultati non possono arrivare dal cielo. Oggi chiediamo al sindaco Ruvolo, ( ufficialmente lo faranno i nostri consiglieri comunali ) di farsi promotore, insieme agli altri sindaci del Consorzio, di un appello agli amministratori di Niscemi perché non seguano l'errore di Gela, considerato che questo comune avrebbe un ruolo fondamentale di rappresentanza di tutto il territorio meridionale, finora mortificato dalla vicina Gela”.