Pubblicato il: 11/10/2022 alle 20:35
"Siamo ormai al paradosso. S’invocano maggiori risorse ma quando i finanziamenti vengono concessi e spesi, le strutture che ne hanno beneficiato, non vengono messe a disposizione della collettività”. E’ amaro il commento di Emanuele Gallo, segretario generale Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna sull’ex Casa Albergo di Gela per la quale sono stati impiegati 4 milioni di euro delle compensazioni Eni.
La struttura, grazie alla convenzione sottoscritta proprio tra Eni e Università Kore, è pronta per diventare un moderno incubatore di start up giovanili e ospitare un corso di laurea in ingegneria ambientale. “Pur disponendo di un sito all’avanguardia – dice Gallo – si continua ad utilizzare lo Youth Center di viale Cortemaggiore 53, quartiere Macchitella, a Gela, inadeguato per le attività universitarie. Nell’inerzia degli enti competenti, per la Casa Albergo s’intravede il rischio del fattore tempo perché il suo mancato utilizzo potrà comportare aggiuntivi costi di manutenzione. Non è inoltre secondario il timore che l’abbandono possa favorire le solite incivili azioni vandaliche”. “Con piacere – prosegue il dirigente cislino – apprendiamo che l’amministrazione comunale gelese vuole varare altri corsi di laurea e master ma se le attenzioni rivolte alle strutture disponibili sono queste allora c’è di che preoccuparsi. Per concorrere al benessere dei territori bisogna piuttosto prendere ad esempio la positiva esperienza di Enna sul decentramento universitario. Questo è un modello da replicare nelle altre aree del centro Sicilia per tentare di attenuare la mobilità degli studenti, che non possono permettersi di frequentare lontano sedi lontane dai loro luoghi di residenza. Serve agire in tale direzione per alleviare le sofferenze della nostra regione, fiaccata da desertificazione e povertà, sia educativa che economica, che peraltro registra il massiccio esodo di giovani, lasciando famiglie e imprese a soffrire di tutti i mali della crisi aggravati da emergenze infrastrutturali”. Emanuele Gallo torna poi a evidenziare che, a Gela, i progetti non diventano realtà. “Dopo 3 anni di lentezze burocratiche, nel maggio del 2021, Eni e Comune di Gela hanno sottoscritto un protocollo per realizzare il terzo hub del Banco Alimentare siciliano. Anche qui solo buoni propositi. I lavori all’ex macello gelese non sono infatti mai stati avviati. Superfluo aggiungere quanto sarebbe importante una struttura del genere in un momento così difficile per la vita dei cittadini. E’ lecito chiedere come mai questi lavori non sono ancora iniziati? Sono terminate le procedure di consegna dell’immobile? Di chi sono le responsabilità? Lentezza e mancanza di risposte ci atterriscono – conclude Gallo -. Se i fondi del PNRR saranno gestiti con queste modalità operative corriamo il serio rischio di sprecare una grande occasione per favorire ripresa economica, prosperità dei territori ed assicurare un futuro decoroso ai cittadini”.