Pubblicato il: 06/10/2020 alle 12:32
La giornata del 05 Ottobre ha visto ancora una volta la mortificazione delle aziende da parte delle Istituzioni Regionali con dei provvedimenti che, più che essere di supporto alle aziende, le hanno coinvolte nel gioco del gratta e vinci. La rabbia è tanta e quelle imprese che con forza e tenacia e soprattutto con affezione al proprio territorio hanno preso in mano ancora una volta la propria azienda o piccola attività cercando di farla ripartire dalla catastrofe economica e la Regione cosa si inventa… il CLICK DAY.
Nei giorni precedenti a tale fatidica data in una video conferenza con l’assessorato abbiamo sottolineato la criticità del sistema e soprattutto l’inadeguatezza strutturale della digitalizzazione che funziona sul territorio Sicilia a macchia di leopardo. Senza voler essere ostili all’operatività delle Istituzioni Regionali abbiamo evidenziato che vi sono diverse parti del territorio dove non prende neanche il cellulare e che quindi sarebbero partite in svantaggio rispetto a quei territori dove magari sono ben serviti e che si appoggiano alla rete fibra.
Ritenevamo opportuno vista l’esiguità della disponibilità economica messa a disposizione per il CLICK DAY, si parla di 125 milioni di euro che rappresenta appena il 2,2% delle perdite dei consumi che ha registrato la Sicilia (secondo dati Confcommercio il crollo è stato di circa 5 miliardi e 500 milioni) che le istituzioni più che mai come in questo momento dovevano prendere contezza del disastro economico e dare un supporto reale e non dei palliativi, spalmando anche in maniera ridotta le somme su tutti gli attori che ne hanno diritto e non privilegiando solo pochi fortunati.
Era prevedibile che tale sistema vista la gravità e la mole delle richieste sarebbe andato al collasso, e ora è troppo facile chiedere scusa e addossare la colpa alla TIM. Vorremmo ricordare che già gli imprenditori si sono visti chiedere scusa per l’inefficienza dell’INPS per l’erogazione tardiva della Cassa Integrazione.
Mi domando se tale sistema considerato opportuno ed efficace per elargire dei fondi perduti, che riteniamo doverosi nei confronti di quegli attori economici che si sono messi e si continuano a mettere in gioco ogni santo giorno, non venga applicato dalle Istituzioni per il pagamento delle tasse.
Ci domandiamo perché deve prevalere sempre la cultura del risolviamo il problema e non quella di prevenire il problema. La Sicilia potrà cambiare solo non pretendendo il cambiamento del singolo cittadino ma anche del modus operandi della politica che da decenni ha visto alle spalle di chi investe i propri soldi su questo martoriato territorio sprechi inefficienze e poca responsabilità.
Calogero Nicoletti
Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Caltanissetta