Pubblicato il: 28/02/2014 alle 17:25
No anche dal Tribunale del Riesame di all'arresto di 12 dei 32 nisseni coinvolti nell'inchiesta della Squadra Mobile su un traffico di cocaina tra il Belgio, la Svizzera e Caltanissetta, tappa finale dei quantitativi di droga che venivano smerciati tra gli assuntori della “città bene” ma non solo. I giudici si sono pronunciati su alcune posizioni, respingendo l'appello della Procura contro il rigetto del giudice per le indagini preliminare all'emissione delle ordinanze di custodia cautelari.
Al momento il collegio ha negato l'emissione dei mandati di arresto per Ivan Zebb Matera, Santo Giammara, Salvatore Falzone, Michele Giambri, Salvatore Sardo, Angelo Ferrigno, Carmela Messina, Andrea Scarantino, Rosario Felice Gagliano, Orazio Arcidiacono, Antonio Santoro e Michelangelo Botta, a vario titolo accusati di singoli episodi di spaccio, truffa aggravata e ricettazione.
Soltanto per la posizione del bresciano Giuseppe Pinto, accusato di alcune cessioni di cocaina e fornitore dei presunti pusher nisseni, gli atti sono stati trasmessi per competenza territoriale alla Procura di Brescia. Restano col fiato sospeso, in attesa di conoscere il pronunciamento del Tribunale del Riesame, Calogero Giarratana, Paolo Greco, Carlo Salvatore Sanfilippo, Davide Campo e Luigi Matera, che rispondono del reato associativo finalizzato allo spaccio di sostanze stupefacenti.
In attesa di decisione anche Filippo Piccicuto, Antonio Intelisano, Cataldo Massimo Pinto, Giovanni Cordaro, Alfonso Ippolito, Giovanni Cordaro, Giuseppe Lo Re, Giorgio Pio Lo Magno, Massimo Joseph D’Alberti, Carmelo Gisabella, Antonio Domenico Cordaro, Giuseppe Bunone, Giorgio Camarda, Michele Giarratana, Gaetano Benfante. L'ultima parola, in ogni caso, spetterà alla Cassazione in quanto il parere del Tribunale del Riesame non è esecutivo. Saranno i giudici romani, infatti, a stabilire se sussistono le esigenze cautelari per far scattare le manette. Anche se dovesse arrivare un altro rigetto dalla Suprema Corte, i magistrati nisseni avanzeranno la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i 32 indagati e si celebrerà un processo con imputati a piede libero.