“Gela non è più il mattatoio degli anni novanta però sembra di stare nel Far West”. E’ il commento del procuratore capo del Tribunale di Gela, Fernando Asaro a margine di un’operazione che ha portato all’arresto di due pregiudicati gelesi, Giuseppe Trubia di 21 anni e Saverio di Di Stefano di 24, che lo scorso 24 giugno, hanno sparato alcuni colpi di fucile contro il portone d’ingresso di un’abitazione in via Generale Cascino e pochi minuti dopo contro un bar in via Crispi, nel cuore del centro storico della città. Nel primo caso, c’era due bambini, uno molto piccolo e l’altro stava invece giocando. Quattro secondi dopo passa una panda nera dalla quale vengono esplosi alcuni colpi di fucile. Ancora pochi minuti e la panda raggiunge la via Crispi. Dall’utilitaria scende un uomo col volto travisato che imbraccia un fucile. Esplode alcuni colpi di fucile all’interno dell’esercizio commerciale. Una ragazza, di origini rumene, che lavorava nel bar, riesce a salvarsi mettendosi dietro al bancone. Poi il malvivente, con tranquillità, senza correre, raggiunge la panda e scappa via. Due episodi verificatisi in sequenza e in pieno giorno, fra le 14,30 e le 15. Nessuno ha visto niente, nessuno ha collaborato con le forze di polizia. Solo grazie alle immagini dei sistemi di video sorveglianza, i magistrati della procura di Gela, in collaborazione con polizia e carabinieri, nell’ambito di un’operazione congiunta denominata proprio far west hanno potuto dare un volto ai presunti autori materiali di quei due gesti intimidatori.