Pubblicato il: 15/05/2014 alle 13:32
Dossier assenteismo al Comune, atto secondo. Dalle carte dell'inchiesta infatti emerge che sono molti di più – 45 per l'esattezza – i dipendenti comunali indagati dalla Procura di Caltanissetta per truffa ai danni della pubblica amministrazione e false attestazioni della presenza in concorso. Le posizioni di 9 persone, fra dipendenti dell'ufficio tecnico e vigili urbani, sono state ritenute meno gravi dal sostituto procuratore Santo Di Stefano che nei loro confronti – a differenza degli altri 36 comunali – non ha chiesto l'arresto.
“NON SIAMO FANNULLONI, MOLTI LAVORIAMO ALL'ESTERNO”
Oggi, intanto, al Palazzo di Giustizia ha preso il via la tornata di interrogatori al cospetto del Gip Alessandra Giunta che – al termine delle audizioni – dovrà decidere se disporre gli arresti domiciliari o la sospensione dal servizio per gli impiegati finiti sotto inchiesta e che, assistiti dai propri difensori, hanno fornito chiarimenti alle contestazioni mosse dagli inquirenti. Qualcuno si sarebbe giustificato spiegando di essersi allontanato dall'ufficio perché costretto dalle incombenze di lavoro all'esterno, altri hanno motivato l'assenza per gravi esigenze familiari e che soltanto per distrazione, assaliti dalla frenesia, non hanno timbrato il badge prevista anche per questi casi. Â Tutti, almeno quelli finora convocati, hanno dunque respinto l'etichetta di “fannulloni”.
Il PM: “AL COMUNE MODUS OPERANDI RISALENTE NEL TEMPO”
Sono severe le parole usate dal pubblico ministero Di Stefano nell'atto di richiesta delle misure cautelari. “La gravità dei fatti non deve essere valutata tenendo conto esclusivamente delle condotte delittuose accertate attraverso le videoriprese, ma dando la giusta rilevanza anche ai riscontri documentali che fanno ragionevolmente presumere che il “modus operandi” illecito degli indagati avesse origine risalente nel tempo e che pertanto abbia arrecato un danno per la pubblica amministrazione di gran lunga maggiore rispetto a quello accertato”.
“TIMBRATURE MULTIPLE, CONDOTTA ASSENTEISTA CONSAPEVOLE”
“Un modo di vivere, pensare e agire”. Sono queste le parole che la Procura utilizza per tracciare le condotte degli indagati, sottolineando che “è altamente probabile che gli indagati possano proseguire nella loro condotta assenteista. La consapevolezza degli indagati di operare nell'illecito può evincersi dall'abitudine degli stessi di effettuare doppie o triple timbrature dei cartellini in macchine marcatempo diverse, installate nella stessa sede”.