Pubblicato il: 08/12/2013 alle 10:44
Si è conclusa, con il “Concerto dei vincitori” al Teatro Politema di Palermo, la 44^ edizione del “Concorso internazionale Vincenzo Bellini per cantanti lirici”, manifestazione organizzata dall’associazione Amici della musica di Caltanissetta, che ha portato in Sicilia ben 52 cantanti provenienti da Danimarca, Cina, Corea del Sud, Giappone, Russia, Polonia, Romania, Uzbekistan, Australia e Canada. Assegnati, al termine della finale di giovedì al teatro Margherita di Caltanissetta, sei secondi posti e sette terzi posti “ex aequo”. La giuria, presieduta quest’anno dal tenore Pietro Ballo, ha assegnato i secondi posti al tenore Kim Dong Niuk (Corea del Sud), al baritono Lim Bong Suk (Corea del Sud), al tenore Maria Francesca Mazzara (Italia), al tenore Francesco Paolo Vultaggio (Italia), al basso Zhang Maolin (Cina) e al tenore Zhang Yu Fang (Cina), mentre i terzi premi sono andati al soprano Cristina Grigoras (Romania), al soprano Kim Eun Hee (Cina), al tenore Kim Han Mo (Corea del Sud), al soprano Noemi Muschetti (Italia), al soprano Angelica Mecu Salomon (Romania), al baritono Giovanni Tiralongo (Italia) e al soprno Xu Han (Cina). Non ancora assegnati i primi premi nonché i premi ” Maria Callas” e “Giuseppe Verdi”. Ad accompagnare i cantanti nelle due serate finali è stata l'Orchestra sinfonica siciliana diretta da Gaetano Colajanni.
“E’ stata una bella edizione – ha commentato il patron della manifestazione, il tenore Giuseppe Pastorello – con tanti cantanti dotati, che hanno reso la vita difficile alla giuria. Le serate finali sono il coronamento di un lavoro lungo e faticoso, che ha avuto come prologo le preselezioni da me effettuate in Cina, Corea del Sud, Giappone e Russia, Paesi dove il concorso gode di grande fama. Ringrazio quanti, come il Comune di Caltanissetta, non hanno fatto mancare il proprio appoggio alla manifestazione, ma devo pure sottolineare come, dopo 44 anni, per la prima volta, sia venuto a mancare il sostegno economico della Regione Siciliana; comprendo – ha concluso Pastorello – le ragioni dettate della crisi, ma non è ammissibile che non si dia sostegno alla cultura, che deve essere considerata invece come uno dei motori della nostra economia”.