Pubblicato il: 24/01/2025 alle 10:39
Condannato per corruzione l’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di San Cataldo. E dovrà pure risarcire. Per lui, però, sono cadute altre tre contestazioni. Assolto da ogni imputazione, di contro, il figlio. Tutti e due finiti nel vortice dell’inchiesta di carabinieri e finanza, nome in codice «Pandora», su mafia, pizzo e appalti che nell’estate di sette anni fa ha coinvolto sedici indagati, con più filoni d’indagini poi confluiti in un unico calderone.
È di quattro anni di reclusione la pena inflitta al settantaduenne Paolo Iannello, ex dirigente del settore tecnico comunale di palazzo delle Spighe per una delle quattro imputazioni che pendevano sul suo capo. Sì, perché per l’accusa avrebbe pilotato l’aggiudicazione della gara per la raccolta dei rifiuti urbani, da febbraio 2016, in cambio di soldi e incarichi.
Assolto per corruzione e istigazione alla corruzione perché «i fatti non sussistono», invece, il figlio, il professionista quarantaquattrenne Davide Francesco Iannello (entrambi assistiti dall’avvocato Antonio Impellizzeri) per il quale l’accusa aveva chiesto la condanna a due anni e mezzo.
Tra le pieghe della sentenza, Iannello senior è stato condannato a risarcire il comune di San Cataldo (assistito come in altri processi dall’avvocatessa Donatella Baglio Pantano) secondo l’entità che verrà poi stabilita in un procedimento civile. E in favore dello stesso ente dovrà sborsare una provvisionale, immediatamente esecutiva, di 5 mila euro.
A questo è andato ad aggiungersi l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e quella legale per l’intera durata della pena.
Questo il pronunciamento emesso dopo una lunga camera di consiglio dal tribunale presieduto da Francesco D’Arrigo (a latere Giuseppina Chianetta e Lorena Santacroce)
Secondo la tesi accusatoria sarebbe stato messo in piedi un “comitato d’affari” che avrebbe gestito appalti. Padre e figlio, oltre che per l’appalto relativo al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e di spazzamento,
stati tirati in ballo da carabinieri, fiamme gialle e magistrati della “dda”, anche per i lavori legati alla «Realizzazione del programma innovativo in ambito urbano – Contratto di quartiere II», con un presunto incarico combinato allo stesso Iannello junior e costi che, per gli inquirenti, si sarebbero quintuplicati.