Pubblicato il: 12/11/2014 alle 08:58
Dal 15 ottobre scorso è in vigore il nuovo libretto di impianto e contestualmente la registrazione di tutti gli impianti presenti nelle abitazioni (non più solo caldaie e sistemi di riscaldamento, ma anche climatizzatori, impianti solari e così via), prevedendo una diagnosi completa per verificare sicurezza, salubrità, igiene ed efficienza energetica degli stessi impianti.
La novità è contenuta nel nuovo DPR 74/13 che prevede nuova modulistica tecnica e l’obbligo di registrare gli impianti sul Catasto Termico soltanto per via telematica. Inoltre il decreto chiarisce che manutenzione e controllo di efficienza energetica “sono due cose diverse ed hanno cadenze temporali differenti”.
«Purtroppo – dice Marco Spiaggia, presidente degli impiantisti termoidraulici aderenti alla Confartigianato di Caltanissetta (nella foto con gli associati) – chi era tenuto a fornire chiarimenti ai cittadini finora non si è ancora attivato e sull’innovazione c’è una certa confusione. La cosa principale da spiegare è comunque che la novità non deve essere considerata come un nuovo balzello, ma rappresenta una garanzia di sicurezza e risparmio, perché con i nuovi controlli si assicurerà ai cittadini che gli ambienti in cui operano sono sicuri e salubri, oltre che riscaldati e/o rinfrescati da sistemi efficienti».
Il responsabile d’impianto (di riscaldamento e climatizzazione) è l’occupante dell’abitazione a qualunque titolo, quindi il proprietario nel caso di abitazione privata e l’inquilino in caso di affitto. Fatta eccezione in un condominio con riscaldamento centralizzato, dove la responsabilità è dell’amministratore. Se però nell’appartamento c’è un impianto di climatizzazione estiva, la responsabilità è dell’ occupante che deve farne verificare la sicurezza.
«Per effettuare i nuovi controlli di sicurezza – aggiunge Spiaggia – è necessario rivolgersi a manutentori o installatori in possesso dei necessari requisiti, ovvero che siano abilitati ai sensi del D.M. 37/08, per operare su impianti di riscaldamento e/o di climatizzazione e registrati presso il Catasto Termico Regionale. Il tecnico effettuerà un controllo di efficienza energetica e un’eventuale manutenzione, monitorando le funzionalità dell’impianto, verificandone il rendimento e la salubrità, controllando non solo caldaie e generatori di caldo o freddo, ma ogni componente dell’impianto, rilasciando un rapporto di controllo tecnico specifico».
Per chi non effettua questi interventi è prevista una sanzione che va dai 500 euro ai 3 mila euro. Anche per l’installatore che comunica in maniera errata o incompleta l’esito del controllo è prevista una multa che va dai mille ai 6 mila euro.
La periodicità dei controlli per l’efficienza rimarrà a discrezione delle singole Regioni. Mentre per tutto ciò che riguarda la manutenzione e la verifica della sicurezza e salubrità spetterà al tecnico indicare la frequenza di questi controlli, anche se – salvo eccezioni – si tratterà di una revisione annuale. «Del resto – aggiunge Marco Spiaggia – tutti i costruttori europei di apparecchi a gas, nei libretti per l’uso e la manutenzione, consigliano che il controllo dell’apparecchio deve avvenire perlomeno con frequenza annuale».
«La scarsa manutenzione degli impianti – conclude il presidente della Confartigianato Beniamino Tarcisio Sberna – è spesso causa di episodi che sfociano nella cronaca nera, ecco perché i controlli periodici sono necessari, purchè affidati ad impiantisti termoidraulici aggiornati ed in possesso dei requisiti di legge. Il rapporto di controllo verrà inviato dal manutentore agli enti preposti e le verifiche non verranno poi effettuate a campione, ma si partirà da coloro che non hanno effettuato gli interventi e del cui impianto non è arrivata alcuna notifica al Catasto preposto».