Pubblicato il: 19/12/2013 alle 12:08
I social network sono diventati ormai all’ordine del giorno e molti condividono quasi ogni momento della propria vita con i propri “amici” virtuali. Tale tendenza, però, non è così diffusa come si potrebbe pensare e il Sud Italia registra un ritardo rispetto ai più tecnologici cittadini del nord.
La scuola passa nell’era digitale, si sperimenta l’utilizzo del tablet come strumento didattico già alle elementari, le aziende si interfacciano ai potenziali clienti tramite il sito aziendale ma tra le mura domestiche e nella vita privata l’accesso a internet, tramite personal computer o cellulare è ancora molto limitato.
Soltanto poco più della metà delle famiglie possiede un pc e una connessione a internet (55% nel sud e nelle isole e 63,3% al centro – nord) e la media scende drasticamente se il collegamento alla rete avviene tramite il cellulare (36,1% nel sud e nelle isole e 47,6% al centro – nord).
Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l’87,8% possiede un personal computer, l’85,7% ha accesso ad Internet da casa. All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani di 65 anni e più, appena il 14,8% di esse possiede il personal computer e soltanto il 12,7% dispone di una connessione per navigare in Internet.
Cifre poco confortanti arrivano anche dal fronte della pubblica amministrazione che, nonostante avanzi nel suo processo di digitalizzazione e inviti a presentare sempre più pratiche via internet, ancora non riesce a garantire un adeguato livello di soddisfazione. La Sicilia e la Calabria sono il fanalino di coda di tutte le regioni italiane. Se in Trentino Alto – Adige la quasi totalità degli utenti si mostra soddisfatta per le informazioni e i servizi messi a disposizione, nella nostra isola dobbiamo accontentarci di un cittadino su due. Dai dati rilevati dall’Istat è emerso che solo l’amministrazione digitale accontenta solo il 64,9% dei cyber nautici per la facilità di reperimento delle informazioni, il 65,2% per l’utilità delle informazioni, il 44% per la possibilità di avere notizie sull’avanzamento di una pratica e il 55,6% per i servizi offerti.