Pubblicato il: 12/06/2014 alle 14:18
“Sei favorevole ad aderire al libero consorzio di comuni di Catania, istituito dall’art. 1 della legge regionale 24 marzo 2014, n. 8, come deliberato con atto di consiglio comunale n. 69 del 28/5/2014”?
Sarà questo il quesito referendario (approvato ieri sera dal consiglio comunale) al quale i cittadini di Gela dovranno rispondere con un “Sì” o con un “No” il 13 luglio prossimo per confermare o respingere la decisione unanime dell’assise civica di abbandonare definitivamente la ex provincia di Caltanissetta e aderire al territorio etneo, con l’obiettivo di diventarne “comune capofila”.
Il “comitato per lo sviluppo dell’area gelese”, promotore del progetto, riferisce il parere di alcuni costituzionalisti secondo i quali essendo “Catania individuata come area metropolitana e libero consorzio, non potrà amministrare lo stesso territorio con due enti intermedi, quindi, l’area metropolitana è destinata ad uscire dal libero consorzio”.
In tal caso, la restante area della ex provincia etnea verrebbe divisa in due parti: una a nord, con Acireale alla guida di quel libero consorzio di comuni, l’altra a sud, con Gela come comune capofila perché più popoloso degli altri. “L’adesione a Catania – scrive il comitato in una propria nota – potrebbe far sì che i comuni dell’area gelese raggiungano quell’obiettivo da decenni inseguito, cioè l’autonomia dell’ente intermedio, ottenendo servizi che oggi sono troppo distanti dai cittadini”.
Butera, Niscemi, Licata (Agrigento) e Piazza Armerina (Enna) sono orientati a seguire l’esempio di Gela. Proprio Piazza Armerina ha fissato per il 24 giugno la riunione consiliare per decidere.