Pubblicato il: 23/08/2019 alle 09:05
Consultazioni politiche: compromesso o delirio?
Viene in mente, inesorabilmente, Groucho Marx: “La politica è l’arte di cercare guai, di trovarli sempre e dovunque, di farne una diagnosi inesatta e di applicare i rimedi sbagliati.”
Ieri, l’esito delle prime consultazioni politiche per la formazione di un nuovo governo per il Paese Italia ci hanno restituito un quadro davvero preoccupante. Allarmante. Una sorta di delirio plurimo e rumoroso fatto di rancori, trappole e inganni. Altro che dialogo, altro che buona volontà! Altro che compromesso! D'altronde, da un ceto politico di così basso livello cosa potevamo aspettarci? Cosa potremo aspettarci? Furberie, soltanto furberie. Furberie nell'interesse dei propri interessi personali. Tattiche di bassa lega. Nessuna strategia. Nessuno visione. Questa politica, questi partiti sono soltanto una messa in scena. Sono il segno di una comunità nazionale disfatta. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne ha piena, amara consapevolezza.
“Compromesso”, in politica, significa conciliare pretese differenti, non necessariamente opposte, attraverso reciproche concessioni. Consiste nel “venirsi incontro”, nel temperamento degli estremi per posizioni più convergenti. Non solo: accontentare la maggioranza, se non la totalità, significa porre la prima base per la convivenza civile, pacifica. Differentemente, se si dovesse accontentare solo una parte (fino alla situazione limite dell’unico individuo che decide per tutti – “i pieni poteri”), le altre diventerebbero automaticamente impotenti, escluse, emarginate. Compito della politica è dunque rappresentare e decidere negli interessi della popolazione nella sua interezza. Pertanto, la dialettica tra la maggioranza e l’opposizione deve avere proprio questo fine. Ricordiamocelo.
Leandro Janni