Cresce ancora il numero di pazienti positivi al coronavirus ricoverati all’ospedale Sant’Elia. In serata un’altra persona è arrivata in gravi condizioni al pronto soccorso infettivologico diretto da Alfonso Averna. Si tratta di una donna di Sommatino di 68 anni. Anche lei, risultata positiva al coronavirus, ha una polmonite severa e un’insufficienza respiratoria grave. La donna è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione Covid dove adesso i pazienti sono 8, pari al numero totale dei posti letto. Intanto il primario del reparto di Rianimazione, Giancarlo Foresta, spiega come i pazienti vengono trattati e invita i parenti a fidarsi degli operatori sanitari che stanno lavorando incessantemente notte e giorno. “Il plasma iperimmune non è indicato per i pazienti gravi ricoverati in Rianimazione. L’unico centro autorizzato per fornirlo – spiega Foresta – è quello di Pavia con il quale siamo sempre in contatto e qualora uno dei pazienti dovesse rientrare nei protocolli previsti per la somministrazione ce lo invierebbero nel giro di 24 ore. Noi operatori sanitari veniamo costantemente contattati da parenti di pazienti che ci suggeriscono le terapie più strane trovate su internet dove sedicenti esperti propagandano di tutto e di più. L’efficacia di queste terapie finora è stata puntualmente smentita dai fatti e le uniche efficaci sono quelle stabilite dai protocolli utilizzate da tutte le Rianimazioni di Italia compresa la nostra. Fatte salve alcune sperimentazioni che sono quelle autorizzate dall’Aifa. Purtroppo i pazienti che giungono in Rianimazione hanno già danni polmonari molto avanzati e una serie di comorbilità (quali obesità, tumori, fibrosi polmonare, diabetici gravi, ipertesi, pazienti con scompenso cardiaco) che rendono la malattia ancora più grave e la guarigione più difficile. Quanto più precocemente viene intercettata la malattia tanto più efficacemente, con i pochi farmaci a disposizione veramente efficaci, riusciamo a trattare il paziente”. E intanto continua a registrarsi il pienone anche nel reparto di Malattie Infettive. “I nostri 27 posti sono pieni – ha detto il direttore dell’Unità Operativa Complessa Giovanni Mazzola – stiamo dimettendo i pazienti che stanno meglio e che possono essere seguiti nella Rsa di via Luigi Monaco. In due giorni ne ho dimessi 10 ma continuano ad arrivarne altri”. Sul plasma iperimmune interviene anche il primario Giovanni Mazzola, in piena sintonia con il collega della Rianimazione. "Ad oggi – dice – non c'è nessuna evidenza scientifica che il plasma dei pazienti convalescenti possa ridurre la mortalità in tutte le forme di malattia da Covid-19".