L'allarme per il "coronavirus" sta creando a Gela un altro tipo di emergenza legata al ridotto numero di donazioni di sangue per paura del contagio. Nel centro trasfusionale dell'ospedale "Vittorio Emanuele" le sacche di plasma si sono sensibilmente ridotte nelle ultime settimane e per certi gruppi sanguigni più rari è stato necessario rivolgersi ad altre banche del sangue in Sicilia. Il fenomeno starebbe interessando numerose province italiane. La Fidas di Gela, l'associazione dei donatori, ha lanciato un appello perchè i cittadini tornino a donare . "Non c'è nessuno rischio legato alle trasfusioni – si legge in una nota del presidente della Fidas, Enzo Emmanuello – così come non ci sono rischi per i donatori che si recano nei punti di raccolta all'interno degli ospedali o nelle unità associative". "Solo per i donatori che hanno soggiornato nelle sedi a rischio o nei comuni attualmente soggetti a restrizione – ha precisato il medico responsabile dell'unità di raccolta, Antonio Moscato – viene applicato il criterio di sospensione temporanea". "Gli altri possono e devono continuare a donare, specialmente in questo momento di difficoltà per evitare la paralisi delle terapie trasfusionali e del sistema sanitario".