Sono piccoli focolai e per lo più circoscritti quelli che al momento si sono registrati in particolar modo a San Cataldo e Caltanissetta. Nel capoluogo i focolai sono legati al biologo deceduto lo scorso 11 marzo e al fruttivendolo risultato poi positivo, quest'ultimo collegato anche al focolaio di San Cataldo. C'è poi un altro piccolo focolaio a Serradifalco, che conta in tutto 5 persone (tre ricoverati e due in isolamento domiciliare) che potrebbe essere legato al dipendente del tribunale risultato positivo. Ad oggi dunque si parla di piccoli focolai circoscritti grazie al lavoro epidemiologico dell'Asp di Caltanissetta che, con il coordinamento del direttore sanitario Marcella Santino, sta continuando a mappare tutti gli eventuali contatti dei contagiati.
"A Caltanissetta la situazione posto ora non è esplosiva – ha detto il direttore generale dell'Asp Alessandro Caltagirone intervistato da Seguo News – i comportamenti della gente hanno funzionato e quasi tutti si sono attenuti alle regole. Ovviamente non cantiamo vittoria. Il fatto che i comportamenti abbiano funzionato è una ragione in più per continuare. Non abbiamo grossi passaggi dalle Malattie Infettive alla Terapia Intensiva, vuol dire che stanno funzionando i trattamenti somministrati dai medici ai nostri pazienti. In queste settimane i pazienti in Terapia Intensiva non hanno mai superato le 5 unità e preciso che ognuno di loro è arrivato in gravissime condizioni. Inoltre, conformemente al dato nazionale, buona parte dei pazienti ricoverati in terapia intensiva ha altre patologie connesse. Adesso aspetta il picco di metà aprile, come detto dal presidente della Regione Nello Musumeci, quindi se i comportamenti hanno funzionato e continuiamo a tenerli, riusciremo ad affrontare l’ipotesi del picco