Pubblicato il: 18/11/2020 alle 19:26
L’emergenza Covid-19 in provincia di Caltanissetta è tutt’altro che finita ma, per fortuna, comincia ad arrivare qualche dato incoraggiante. Innanzitutto quello riguardante la pressione ospedaliera che negli ultimi giorni ha fatto registrare un alleggerimento non da poco. Se fino al 15 novembre i ricoverati nei reparti di Malattie Infettive e Rianimazione degli ospedali Sant’Elia e Vittorio Emanuele di Gela, insieme ai malati della Rsa di viale Luigi Monaco, avevano raggiunto quota 100 adesso, (il dato è aggiornato a ieri) sono 84, di cui 5 in Terapia Intensiva. Soltanto nella giornata di martedì sono stati dimessi 11 pazienti. Segno che adesso le terapie a disposizione dei medici rendono le cure ancora più efficaci. A questo si deve aggiungere un altro dato. I pazienti provenienti da fuori provincia, che dall’inizio della seconda ondata erano in percentuale di gran lunga superiore a quelli del Nisseno, adesso sono 18 su un totale di 84. “L’apertura dei reparti di Medicina e Rianimazione dedicati al Covid-19 all’ospedale San Giovanni Di Dio – spiega il direttore della centrale operativa del 118 di Caltanissetta, il medico rianimatore Giuseppe Misuraca – ci ha consentito di evitare i trasferimenti di pazienti dell’Agrigentino a Caltanissetta, così come l’apertura dei reparti a Gela ci consente di gestire al meglio i malati della parte sud della provincia. Le chiamate alla centrale operativa per Covid-19 continuano ad arrivare. Si tratta per lo più di persone dai 50 anni in su che hanno i classici sintomi del virus: tosse, febbre e difficoltà a respirare. In media stiamo gestendo circa 200-250 chiamate al giorno dai territori di Caltanissetta, Agrigento ed Enna e quelle che riguardano il Covid-19 vanno dalle 30 alle 60 al giorno”. Rita Cinardi