Pubblicato il: 13/03/2020 alle 09:09
Antonio Campione, 51 anni, avvocato cassazionista esperto di diritto amministrativo e di diritto tributario, consigliere giuridico dell’Assessore Regionale dell’Economia, ci parla delle ricadute economiche del corona virus sulla nostra economia.
Avvocato, da lunedì anche la Sicilia è zona rossa: chiude tutto
È un provvedimento pesante ma necessario: la salute viene prima di tutto. Anche se penso che ci si sarebbe dovuto pensare prima: oggi la situazione sarebbe meno allarmante. Vediamo di affrontare e superare questa emergenza.
Anche la nostra economia langue…
Purtroppo, si. La chiusura dei luoghi aperti al pubblico e le limitazioni negli spostamenti stanno creando un grave danno economico a tutte le attività produttive del paese e in particolar modo qui in Sicilia, dove la crisi era già evidente.
Cosa fare, allora?
Appare evidente che dobbiamo pensare innanzitutto alla tutela della salute: ma nel contempo dobbiamo anche apprestare gli strumenti per prevenire il crollo che avverrà presto se non si provvede in tempo. Consideri che l’emergenza potrebbe finire tra un mese, ma le ripercussioni sul campo economico dureranno di più, specie in Sicilia.
In concreto, cosa propone?
Le Partite IVA hanno scadenze con il fisco, con gli istituti di previdenza e con le banche alle quali non corrisponde certezza dei tempi degli incassi già in regime di normalità: figuriamoci adesso che il mercato è fermo. Allora occorre sospendere sine die tutte queste scadenze e rinviare tutto a quando l’emergenza sarà finita e il virus sconfitto: spero presto. Inoltre penso che per quest’anno lo Stato debba prendere atto che le Partite IVA non potranno reggere il carico fiscale attuale e che imposte e contributi vanno ridotti drasticamente: non dimentichiamo che la pressione fiscale italiana è già altissima.
I vincoli europei ce lo consentono?
Premetto che l’Unione Europea è la grande assente di questa drammatica vicenda. Quando sul confine europeo, rappresentato dalle coste italiane, sono arrivati migliaia di immigrati, ci è stato chiesto di gestire la situazione e lo abbiamo fatto quasi da soli. In questo momento la necessità l’abbiamo noi ma nessuno ha detto o fatto niente. È un messaggio sconfortante anche per un europeista come me. È ovvio, per rispondere alla sua domanda, che il Governo italiano debba chiedere una moratoria pluriennale sui vincoli di bilancio per potere sostenere l’intervento per ovviarealla riduzione del P.I.L. e anche un intervento della Banca Centrale Europea nei termini che saranno definiti quando avremo contezza dei danni. E so che il Governo siciliano sta facendo la sua parte con competenza e dignità.
Molte Partite IVA sono esposte con le banche…
Quando il sistema bancario ha avuto bisogno dell’aiuto della collettività, lo ha ricevuto. Penso che adesso debba ricambiare. Spero che il Governo provveda per imporre una sospensione del pagamento di tutti i mutui e i finanziamenti aperti dalle Partite IVA, anche per scopi personali, perché essi si pagano con gli introiti dell’attività. Spero anche che il Governo disponga un aumento per legge dei fidi bancari di almeno il 20% di quelli attuali. Le Partite IVA reggono il paese, è necessario aiutarle concretamente.
Ce la faremo?
Siamo l’Italia, abbiamo 2800 anni di storia, tanto genio e anche una grande prontezza di riflessi nelle situazioni drammatiche: e noi siciliani siamo anche più forti perché abituati a soffrire e a ricostruire. Si, ce la faremo.