Pubblicato il: 20/12/2020 alle 18:06
«Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione»: lo scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Fb.
«La variante del Covid, da poco scoperta a Londra, è preoccupante e dovrà essere approfondita dai nostri scienziati. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza», chiosa Speranza. L’ordinanza di blocco dei voli dalla Gran Bretagna produce effetti dalla data di adozione, cioè oggi, fino al 6 gennaio 2021.
Le persone che ora si trovano in Italia e che si trovano nei quattordici giorni antecedenti ad oggi in soggiorno o hanno transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente l’avvenuto ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e a sottoporsi a test tampone molecolare o antigenico.
È atterrato poco fa all’aeroporto di Fiumicino il volo British BA 560 proveniente da Londra Heathrow, con a bordo circa 110 passeggeri. Potrebbe essere l’ultimo volo in arrivo allo scalo romano dalla Gran Bretagna dopo l’annuncio di sospensione dei voli tra Italia e il Regno Unito deciso dalle autorità italiane.
Attivata la procedura di sorveglianza sanitaria e controllo per i voli in arrivo negli scali romani dal Regno Unito. Eventuali passeggeri positivi al tampone saranno trasferiti allo Spallanzani per il monitoraggio e lo studio dell’eventuale variante del Covid.
«Non è il caso di farsi prendere dal panico. Il fatto che ci sia una variante non deve spaventarci, non indica necessariamente una maggiore patogenicità. È giusto approfondire e anche il nostro laboratorio lo farà». Così il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia. «anno bene le misure di precauzione messe in atto dall’Italia – aggiunge Vaia – ma non vanno interpretate come se ci fosse la certezza di una maggiore patogenicità. Vediamo di cosa si tratta».