Pubblicato il: 05/03/2021 alle 08:07
L'Italia si tinge di rosso e di arancione. Oggi il ministero della Salute dopo il monitoraggio settimanale – relativo a dati già superati – stringerà le misure su diverse regioni, tra cui la Lombardia, che ha proclamato da mezzanotte l'arancione scuro e ha registrato oltre 5 mila tamponi positivi in 24 ore. In bilico anche Campania, Emilia Romagna e Abruzzo, che potrebbero aggiungersi in rosso a Molise e Basilicata. Calabria – che chiuderà tutte le scuole -, Friuli Venezia Giulia e Veneto vanno verso l'arancione, mentre il Lazio resta fino all'ultimo tra giallo e arancione. Nelle Marche, dove già Ancona è zona rossa, da sabato stretta a Macerata.
La Sicilia che tiene duro e respinge la terza ondata resterà gialla e lo sarà per la quarta settimana consecutiva. Un mese di contagi più o meno stabili, anche se preoccupano i numeri più alti registrati nella provincia di Palermo.
Nel resto del Paese la risalita della curva è evidente, negli ospedali reparti e terapie intensive sono sempre più pieni, mentre i morti viaggiano verso i 100 mila e i casi totali sono quasi 3 milioni.
Il primo Dpcm di Mario Draghi, che sarà in vigore da domani, viene considerato a Palazzo Chigi adeguato ad affrontare la risalita dei contagi, soprattutto perché dà agli amministratori gli strumenti per intervenire in maniera mirata e rapida laddove necessario, con la chiusura delle scuole e con altre zone 'scure' locali. La gestione della pandemia sarà sul modello della Protezione civile, ovvero territoriale e tempestiva, secondo quanto emerso dal vertice odierno con le autorità sanitarie.
Se la crescita della curva non si arrestasse, ipotizza già qualcuno tra i ministri, potrebbero rendersi necessarie nuove misure come un anticipo del coprifuoco rispetto alle 22 o di una stretta ulteriore su weekend e spostamenti.
L'esecutivo, che da aprile potrebbe abbandonare lo strumento del dpcm e varare un decreto legge per le misure anti contagio, intende intanto valutare l'efficacia del dpcm firmato martedì, a partire dallo stop alle lezioni nelle aree a più alto contagio, i cui effetti si vedranno non prima di una settimana-dieci giorni. L'obiettivo principale è poi accelerare nella campagna vaccinale di massa, resa più difficile dalla corsa dell'epidemia – lo scenario peggiore contemplato dagli esperti – in questo senso un'Italia quasi tutta rossa sarebbe di aiuto nell'efficacia somministrazione.
Dal territorio le notizie e i dati sembrano indicare che si sta inseguendo il virus, trainato dalle varianti, in primis quella inglese, invece di anticiparlo, e che la terza ondata è in pieno corso.