Pubblicato il: 10/02/2024 alle 17:35
Si è svolto nei locali dell’Ati CL6 un incontro tra i sindaci dell’Assemblea Territoriale Idrica con il loro presidente Massimiliano Conti, ed i rappresentanti delle tre sigle associative, Giuseppe Firrone ed Antonio Surace del Forum regionale per l'acqua e i beni comuni, Michele Scarlata di Federconsumatori Aps Caltanissetta e Filippo Maritato del Movi Caltanissetta, convocati dall’Ati per confrontarsi e meglio conoscere i punti e lo stato di fatto della petizione popolare sull’eccessivo costo dell’acqua indirizzata al Presidente della Regione Schifani, che sta per essere avviata a livello provinciale e per la quale i promotori hanno già effettuato e continuano ad effettuare incontri preventivi ed informativi con i comitati di quartiere di Caltanissetta, San Cataldo e Gela, associazioni, comitati e liberi cittadini.
La storia
La provincia di Caltanissetta non possiede un’autosufficienza idrica perché soffre di una carenza di
fonti di approvvigionamento d’acqua proprie. L’unica soluzione attuata dal gestore idrico d’ambito è quella
dell’acquisto della “materia prima” acqua, per il 90-95% del fabbisogno totale annuo, presso il gestore di
sovrambito regionale SICILIACQUE S.p.A., ad un costo di 0,69 € al metro cubo, un prezzo esorbitante se si
pensa che risulta essere più del doppio del prezzo medio praticato a livello nazionale dagli altri gestori
regionali. Ciò, chiaramente determina, che una parte importante del costo della “bolletta” sostenuta dalle
famiglie è dovuta alla spesa del ricarico della materia prima “acqua” sugli utenti, ed anche per questo
motivo la provincia di Caltanissetta ha il non invidiabile primato piazzandosi al 9° posto della classifica
nazionale per il maggiore costo della bolletta idrica.
Argomentazione perfettamente conosciuta dall’ATI, per la quale negli scorsi giorni i sindaci
dell’assemblea dell’ATI hanno deliberato per un incontro istituzionale con il presidente della Regione al
quale porre la questione.
L'incontro
L’incontro, che si è svolto con un clima di massima collaborazione ed ascolto reciproco, è stato
finalizzato a capire se tra le parti ci fosse la possibilità di percorrere un cammino comune delle due
iniziative che hanno lo stesso obiettivo di ridurre il costo dell’acqua all’ingrosso e potere chiaramente
ottenere un risultato altamente positivo per la comunità provinciale.
Il presidente dell'Ati
Il presidente Conti, dopo aver condiviso con i presenti i dati aggiornati e relativi al consumo medio
annuo di una famiglia di 3 persone in provincia ed il minore costo della “materia prima” acqua dovuta ad
una continua attività di riduzione della dispersione di rete che attualmente si aggira su valori del 35%, ha
ribadito la volontà dell’ATI di fare riconoscere dal presidente della regione la provincia di Caltanissetta
come provincia svantaggiata, per la carenza idrica, e conseguentemente potere attuare provvedimenti di
tipo perequativo per compensare i costi eccessivi dovuti ad un maggiore acquisto di acqua rispetto ad altre
provincie, per i quali sono penalizzati gli utenti del nostro territorio.
La sentenza del Cga
Più ampio lo spettro delle tre sigle associative promotrici che, partendo dalla motivazione principale della raccolta firme, ossia il rispetto delle sentenza del TAR di Palermo del febbraio 2020, così come confermata dal CGA, sancisce che sono “illegittime le delibere di giunta regionale con le quali vengono determinate le tariffazioni applicate da SICILIACQUE S.p.A a livello regionale” per gli anni che vanno dal 2016 al 2019, colgono l’occasione per ricordare ai cittadini che con il referendum del 2011 si è decretato che la gestione del servizio idrico deve essere PUBBLICA e non deve avere finalità lucrative, che deve essere rafforzato il ruolo di controllo e di vigilanza dell’ATI nei confronti del gestore d’ambito che agisce da monopolista e nell’accertamento delle inadempienze contrattuali, che dal 2008 al 2017 si sono avuti in bolletta costi progressivamente e pesantemente sempre più elevati per l’acqua soprattutto nella componente fissa che ha raggiunto valori superiori al 30% dell’intero ammontare in fattura, e nella possibilità che i cittadini dal 2027 al 2036, se non si dovessero attuare importanti interventi di economia di gestione, si potrebbero trovare addebitati in fattura costi superiori per ripianare il debito di 11.377.000 € contratto dall’ ATO Idrico precedente e scaturito dalla sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta del 2022.
Prossima tappa a Palermo
In ultimo le tre sigle associative proponenti la petizione hanno chiesto di essere contestualmente
presenti alla riunione con la presidenza della regione in quanto parte in causa ed attiva, nonché
competente in materia, e per questo motivo sarà inviata la richiesta ufficiale al Presidente Schifani.