Pubblicato il: 14/07/2021 alle 14:02
ltre il 70%. Nel bel mezzo dell’estate della (sperata, sognata, invocata, ma pur sempre presunta) Liberazione dalla pandemia, fra un bagno di folla azzurro e la voglia di esorcizzare gli spettri del lockdown, sul tavolo dell’assessorato alla Salute arriva un numero raggelante. Oltre il 70%. Precisamente il 70,8%. Che rappresenta la quota di non vaccinati (in tutto 85) sui 120 ricoverati Covid in Sicilia.
Un dato preoccupante, che traccia un preciso nesso di causa-effetto fra il rallentamento della campagna (dovuto soprattutto a chi non vuole sottoporsi al vaccino) e un rinnovato rischio di contagio, moltiplicato dall’aggressività della variante Delta e dalle altre variabili stagionali, fra le quali gli assembramenti da euro-follie e la mobilità estiva, con ingressi di turisti e rientri di siciliani da luoghi caratterizzati da nuovi cluster.
E così la Sicilia, una delle quattro regioni sotto sorveglianza a Roma per il rischio di uscire dalla zona bianca, si risveglia con un grosso guaio: l’alto tasso di “no vax” fra i contagiati con sintomi gravi. Entriamo nel dettaglio territoriale. A Catania, ad esempio, su 20 ricoverati (4 in terapia intensiva e 16 in regime ordinario) soltanto uno con richiamo e 3 con prima dose; a Palermo il 50% dei pazienti Covid è senza copertura; mentre a Messina appena un vaccinato (con prima dose) su 6 in corsia. Il trend, con qualche sfumatura diversa, è simile nelle altre province. A Ragusa 13 “no vax” sui 16 in ospedale; a Enna solo un paziente con doppia dose su 17 ; a Caltanissetta, dove si registra il record regionale di pazienti Covid, 16 su 24 sconosciuti alla campagna vaccinale; numeri un po’ meno preoccupanti a Trapani (3 non vaccinati su 7 ricoveri), Agrigento (6 su 10) e Siracusa (1 su 2). Ma l’incidenza aumenta se si guarda alle terapie intensive: sui 15 nessuno ha ricevuto il richiamo e appena 4 con la prima dose, mentre i 2/3 non sono vaccinati.
Ruggero Razza è consapevole della gravità di questo trend. «La quota dei non vaccinati o dei vaccinati con un’unica dose è preponderante sul numero dei ricoveri – dice l’assessore alla Salute – e quindi, oltre a una comprensibile preoccupazione, viene sfatato il mito di una vaccinazione che non sia utile o addirittura che non protegga dal nuovo tipo di contagio». Razza desume quindi «il dato che per noi importante: la vaccinazione produce un minore impatto sulle strutture ospedaliere e quindi diventa importantissimo proseguire in una campagna capillare in Sicilia».(La Sicilia. it Mario Barresi")