"E’ trascorso circa un anno, tuttavia gli incentivi covid, spettanti al personale del servizio sanitario regionale della Sicilia, non sono stati ancora pagati. Trattasi, nello specifico, del mancato pagamento del cosiddetto “premio covid” che rappresenterebbe il giusto riconoscimento per il lavoro svolto nel fronteggiare, con impegno e professionalità, la pandemia da covid-19. Circostanza, questa, segnalata dal territorio regionale, che pone la Sicilia in condizione deteriore rispetto alla maggior parte delle altre regioni che, diversamente, si sono attivate in tal senso.
Le 17 aziende non hanno ancora provveduto, ad operare una opportuna ricognizione degli incentivi covid da elargire ai dipendenti aventi diritto che, di fatto, attendono, ancora, il saldo afferente alla prima ondata”. A denunciare detta spiacevole condizione, è la segretaria regionale della Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.
“Per questo motivo, abbiamo nuovamente sollecitato il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e l’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, affinchè si facciano parte diligente, con ancora più forza e pregnante determinazione, nell’adozione di un immediato e risolutore intervento atto a sbloccare definitivamente una situazione spiacevole e deleteria per il personale della sanità siciliana, impegnato nell’emergenza covid-19 e che, instancabilmente, lavora, precisamente da marzo dello scorso anno ad oggi con seria difficoltà. Una vicenda, quindi, che sta assumendo una dimensione paradossale e che non è oltremodo né accettabile né sostenibile”.
“Oggi più che mai – rincara la dose il sindacato autonomo – il personale del servizio sanitario regionale, impegnato su mille fronti per garantire cure, assistenza e sicurezza dei pazienti, ha bisogno di operare con assoluta tranquillità e supporto. Ha bisogno di conoscere quando, con certezza, riceverà il frutto del sacrificio quotidiano, di quelle notti, di quei festivi, di quegli straordinari lavorati con immenso sforzo e sacrificio, esponendosi a grossi rischi per sé e per le proprie famiglie, togliendo via tempo ai propri affetti e alla propria vita privata. Compensi che, magari, costituiscono anche fonte di fondamentale sostentamento, vedi ratei di mutuo o di prestiti. Per operare con serenità – conclude la Fsi-Usae – occorre essere sereni, soprattutto dal punto di vista economico, in un momento, per altro, in cui la crisi si fa sentire, gravemente, come non mai”.