Pubblicato il: 21/09/2020 alle 14:08
Le Vie dei Tesori cresce. I visitatori di questo secondo weekend nelle sette città siciliane sono oltre ottomila.
Balzi in avanti, di tutte, città e borghi, a Sambuca i numeri sono di fatto raddoppiati. Testa a testa tra Marsala e l’altra debuttante, Mazara del Vallo: la differenza tra le due è di un solo visitatore, 952 per la cittadina che ha concentrato l'attenzione sullo Stagnone e l'isola di Mozia, 951 per la “collega” multiculturale che ha visto soprattutto mazaresi alla riscoperta della loro città, e che si prepara a un ultimo weekend scoppiettante con siti che aprono in notturna. Numeri in crescita anche a Messina, dove il pubblico è sciamato soprattutto nei siti fuori porta – la vera novità di quest’anno – e a Caltanissetta dove si sta lavorando alla replica della passeggiata sul percorso delle miniere (andata esaurita in pochissime ore) e all’apertura in notturna della chiesa di San Sebastiano con la sua cripta ritrovata.
Ed eccoci ai siti più amati, ogni città – dove il festival ha il supporto di UniCredit – ha i suoi, seppure con ingressi contingentati e a piccoli gruppi, attenti alle misure di sicurezza. Tantissimi i giovani e molte le coppie, in gran parte siciliani o italiani, pochi turisti stranieri. A Bagheria la preferenza va ai palazzi nobiliari: dal Museo Guttuso a Villa Cattolica al salone Borremans a Palazzo Butera a Villa Ramacca di solito chiusa se non per eventi. A Trapani Villa Aula è la vera sorpresa di questa edizione: ha superato nel gradimento persino la Torre della Colombaia, finora il sito più amato per due anni di seguito; anche palazzo Milo è stato molto apprezzato. A Marsala le esperienze sullo Stagnone sono tutte sold out, in centro i visitatori continuano a preferire Palazzo VII aprile con la sua terrazza mozzafiato, i percorsi ipogeici di Santa Maria della Grotta e la visita tra le botti centenarie delle Cantine Pellegrino. A Mazara la straordinaria chiesa di San Francesco appena riaperta è una bellissima scoperta, ma i mazaresi sono finalmente rientrati anche a Sant’Ignazio, seppure diruta, e hanno riscoperto quel “gioiello del popolo” che è il Teatro Garibaldi. A Messina ha funzionato la proposta del festival e il pubblico ha raggiunto il Villaggio fantasma di Massa San Nicola, poi l’onnipresente Forte San Salvatore affacciato sullo Stretto e gli eleganti giardini di Villa Stefania. Caltanissetta ha aperto la chiesa e la cripta di San Sebastiano (e il prossimo weekend replicherà con aperture in notturna), ma sono piaciuti molto anche il futurista ex Palazzo delle Poste e il Palazzo del Carmine con il “teatro meccanico” Regina Margherita. Il borgo di Sambuca ha raddoppiato i suoi visitatori: eccoli tra i reperti archeologici di Palazzo Panitteri, tra gli stucchi barocchi di Santa Caterina (dove furono create le “Minne di Vergini”), o sottoterra, nelle antiche Purrere.
Il terzo e ultimo weekend – il 26 e 27 settembre – vedrà aggiungersi il borgo di Naro, alla sua seconda esperienza de Le Vie dei Tesori: sette luoghi da scoprire e due passeggiate tra i vicoli medievali e barocchi della “Fulgentissima”.