Pubblicato il: 14/07/2014 alle 11:34
In Italia tra le prime dieci province dove la crisi ha colpito di più c'è anche Messina, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore che ha stilato una classifica delle province italiane nei sette anni più difficili, dal 2007 al 2013, confrontati attraverso dieci indicatori, tra i quali la disoccupazione, i prestiti, il valore degli immobili, ma anche la quantità di rifiuti prodotti, il numero di laureati, la spesa per i medicinali: per ciascuno di questi parametri il quotidiano economico è andato a vedere qual è l'intensità della “luce rossa” sul territorio, misurandola in base alla dinamica provinciale nei sette anni. Fino a costruire, sulla base delle dieci performance, un vero e proprio indice di “resistenza” alla crisi.
Sette anni di spending review nelle case degli italiani che hanno visto modificare, generalmente al ribasso, redditi, prezzi delle case, acquisti di auto e di beni durevoli. Il tasso di disoccupazione è raddoppiato salendo al 12,2% e i depositi in banca sono saliti anche come scelta di risparmio. Ma la crisi non ha colpito tutti i territori nello stesso modo: alcune province più di altre hanno sofferto, registrando nel 2013 vistosi arretramenti rispetto al 2007. Complessivamente, i centri piccoli e medi sembrano avere sofferto maggiormente, anche se i continui segni negativi hanno scavato ancora di più il solco che divide il Sud dal Nord del Paese.
Nella classifica del Sole 24 Ore la provincia di Messina si colloca all'ottavo posto (-59,6). Via via hanno resistito meglio alla crisi le province di Siracusa al 14esimo posto (-58,3); Enna al 30esimo posto (-52,4), dove il tasso dei senza lavoro si aggira sul 25%; Palermo al 36esimo posto (-51,4); Catania al 38esimo posto (-51,2); Agrigento al 43esimo posto (-50,2); Trapani al 53esimo posto (-49,1); Caltanissetta al 63esimo posto (-46,0); e Ragusa, con la performance migliore al 70esimo posto.
Che la crisi morda soprattutto nel Mezzogiorno lo conferma anche l'Istat: qui il numero delle persone in stato di povertà assoluta è salito di 725 mila unità nel 2013, toccando quota 3 milioni e 72 mila. Nel Sud Italia l'incidenza della povertà assoluta è salita dal 9,8% al 12,6% (303 mila le famiglie coinvolte), contribuendo in larga parte alla crescita dal 6,8%% al 7,9% del dato nazionale. Preoccupa anche il dato sulla povertà relativa, la cui incidenza nel Mezzogiorno si attesta al 26% (sia pure in lieve calo rispetto al 26,2% del 2012), a fronte del 6% del Nord e del 7,5% del Centro. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Calabria (32,4%) e Sicilia (32,5%), dove un terzo del campione è relativamente povero.