Pubblicato il: 10/01/2025 alle 19:13
Il movimento politico Futura – costruiamo la città, ha tra le sue priorità politiche il tema della salute pubblica e dei servizi sanitari territoriali, perché la salute è un diritto fondamentale dei cittadini. La Fondazione Gimbe, nel suo ultimo report sulla sanità pubblica, denuncia un grosso deficit della sanità siciliana, in termini di scarsa numerosità del personale medico e sanitario, liste di attesa molto lunghe ed una forte mobilità passiva. Le stesse criticità che si riscontrano nel nostro territorio.
In questi mesi abbiamo raccolto le difficoltà e le problematiche dei cittadini nisseni e ce ne siamo fatti carico. Nel consiglio comunale celebrato lo scorso 9 gennaio sul tema della sanità abbiamo voluto portare delle proposte concrete, nella speranza che l'attuale maggioranza politica possa comprendere che la tutela della salute pubblica non ha un colore politico ma deve vedere tutte le forze politiche coese nel pretendere la più alta qualità possibile dei servizi sanitari nel nostro territorio.
Pertanto, nel suo intervento, il nostro consigliere comunale, Armando Turturici, ha evidenziato che un tema cruciale da cui partire è la difesa di ciò che abbiamo, cioè del Dea di II livello dell’Ospedale Sant’Elia, oggi oggetto di criticità a causa di servizi non attivati (chirurgia toracica, cardiochirurgia) e duplicazioni in altri territori (es. emodinamica avviata ad Enna).
Il Dea di II livello rappresenta una risorsa strategica per la salute pubblica e deve essere tutelato. Il Sindaco, attraverso la sua presidenza della Conferenza dei Sindaci e i suoi collegamenti diretti con la Regione, ha il dovere di insistere con la Regione Sicilia, del suo stesso colore politico, per l’attivazione dei servizi mancanti e il completamento delle unità operative previste, affinché l'ospedale Sant'Elia possa realmente essere il quarto polo sanitario a servizio di un territorio interprovinciale (Enna, Caltanissetta ed Agrigento) che copre una popolazione di circa 1 milione di cittadini.
Per tale ragione bisogna porre rimedio all'annosa carenza di personale medico ed infermieristico che è alla base dei disservizi lamentati dagli utenti. Noi del gruppo politico “Futura – costruiamo insieme la città” manifestiamo vicinanza ai medici ed infermieri che con passione e professionalità operano tra mille difficoltà, diventando bersaglio della rabbia dei cittadini.
Per potenziare i servizi dell'ospedale si è chiesto al Sindaco di adoperarsi affinché vada a buon fine quanto previsto dal protocollo d’intesa tra la Regione Sicilia e l’Ateneo Palermitano, riportato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia del 12 aprile 2024. Questo prevede l’espansione del Policlinico di Palermo, Paolo Giaccone, mediante l’utilizzo dei 324 posti dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Quando ciò accadrà vi saranno molteplici vantaggi per la popolazione e per gli utenti della struttura sanitaria, sia in termini di maggiore disponibilità di personale e servizi, sia in termini di accesso a terapie di avanguardia o sperimentali.
Il numero di medici aumenterebbe considerevolmente, sia per la presenza del personale universitario, sia per la presenza dei medici in formazione (specializzandi), supportando lo straordinario lavoro che i medici attualmente operativi stanno svolgendo in condizioni spesso di grande difficoltà.
Altrettanto importante ci sembra che l'ASP aumenti le ore di specialistica ambulatoriale interna, soprattutto nelle branche che presentano liste di attesa maggiore (cardiologia, angiologia). Vigileremo affinché i lavori di via Malta finiscano entro il 2025 e che nel 2026 possano mettere lì la Casa di Comunità, consentendo al Vittorio Emanuele di tornare alla sua destinazione iniziale di tipo universitario. Casa di Comunità che , ad oggi, non sta svolgendo in toto le sue funzioni, ingolfando l'ospedale di interventi che invece competono ai servizi territoriali.
Tutte queste considerazioni evidenziano una difficoltà della direzione strategica dell'Asp a rispondere alla domanda di salute e la politica regionale non sembra interessata a tutelare il nostro territorio. La prova è l'irrispettoso atteggiamento del direttore generale, dr. Ficarra, a rifiutare il confronto con il consiglio comunale, espressione diretta dei cittadini, ed auspichiamo che questo atteggiamento aventiniano possa presto trasformarsi in una disponibilità al dialogo nell'interesse dei cittadini, pretendendo che il Sindaco si opponga a tale atteggiamento a difesa dell'Organo istituzionale più importante e rappresentativo.