Pubblicato il: 16/07/2013 alle 17:15
Alla fine l'incarico in Sicilia è arrivato. L'ex pm antimafia di Palermo, Antonio Ingroia, sarà il nuovo commissario di “Sicilia e-Servizi”, la società pubblica per l'informatizzazione. Lo annuncia il governatore Rosario Crocetta che al secondo tentativo è riuscito a riportare il magistrato al servizio della sua regione. Era andata a vuoto la nomina per il primo incarico, confezionata dal presidente a pochi giorni dalla debacle di Ingroia e del suo partito “Azione Civile” alle elezioni politiche, dove non riuscì a superare lo sbarramento del 4%. Per l'ex procuratore aggiunto di Palermo, il governatore aveva pensato a un posto come presidente di Riscossione Sicilia Spa, la società che riscuote le imposte per la Regione siciliana.
Dopo il no della Terza Commissione del Csm alla concessione della necessaria aspettativa, era arrivato il diniego definitivo del plenum di Palazzo dei marescialli. E la ragione restava quella della mancanza di interesse dell'amministrazione della giustizia a che un magistrato vada a ricoprire un incarico del genere. Questo incarico “si pone in chiave di notevole distanza (se non estraneità) rispetto all'amministrazione della giustizia”, sottolineava il plenum. Ingroia era stato quindi trasferito alla Procura di Aosta, dopo che il Tar aveva respinto la sua richiesta di sospensiva. La città valdostana, come ha detto senza tanti giri di parole Ingroia, non incontrava i suoi gusti e soprattutto le sue attitudini. Così ha lasciato la magistratura con la formula della “decadenza”. “Andarmene mi è costato molto – ha detto lasciando la Procura di Aosta e contestualmente la magistratura lo scorso 19 giugno – ed è stata una decisione sofferta e travagliata. Io me la sentivo cucita addosso, e ho dedicato tutta la vita a quella attività”.
Adesso l'ex pm ripartirà da un incarico politico non semplice. La società e-Servizi, che doveva servire a informatizzare la Regione, si è rivelata, secondo Crocetta, solo una partecipata mangia-soldi. “Provvederemo al più presto a commissariare Sicilia E Servizi, Ingroia ha già dato la sua disponibilità”, ha ribadito oggi il governatore Crocetta ricordando che “alla Sicilia E-Servizi lavorava la figlia di Stefano Bontade (capomafia negli anni Ottanta) e attualmente alla Venture, una delle società che gravitano attorno alla Sicilia E Servizi, ci lavora il genero; la Venture è una società molto strana, è un'azienda privata che riceve tutti gli appalti della Sicilia E Servizi, per 200 milioni di euro”. Per Crocetta “qui si violano le leggi sulla concorrenza e sugli appalti, portando nelle casse della società regionale solo il 3% di utili, mentre il resto se lo prendono i privati che non fanno nemmeno le gare d'appalto”.